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Questo articolo è stato pubblicato il 13 gennaio 2014 alle ore 19:05.
L'ultima modifica è del 13 gennaio 2014 alle ore 19:06.

Il ministro dell'Interno e vicepremier Angelino Alfano «non sapeva del coinvolgimento di Alma Shalabayeva e di sua figlia nella vicenda del dissidente kazako Ablyazov». La precisazione, resa nel corso di una audizione davanti al pm di Roma Eugenio Albamonte, arriva dal prefetto Giuseppe Procaccini, già capo di Gabinetto dello stesso Alfano al Viminale, e costretto alle dimissioni a metà del luglio scorso proprio per il coinvolgimento nel caso Shalabayeva. Agli inquirenti che indagano sul rimpatrio in Kazakistan di Alma Shalabayeva e della figlia Alua di 6 anni messo in atto dopo un blitz delle forze dell'ordine a Casal Palocco nel maggio scorso Procaccini ha raccontato come il ministro fosse a conoscenza della necessità per i kazaki di rintracciare il dissidente Mukhtar Ablyazov, nascosto a Roma, ma non sapeva che la vicenda avrebbe potuto coinvolgere la moglie e la figlia di Ablyazov.
Oltre all'audizione dell'ex prefetto gli inquirenti intendono portare avanti ulteriori atti istruttori tra cui l'audizione, programmata per la fine del mese della Shalabayeva che sarà sentita nella doppia veste di indagata (per i reati di falso e ricettazione) e parte offesa. Nei giorni scorsi Procaccini, in una intervista ad un quotidiano, aveva sostenuto che il 28 maggio dell'anno scorso, su decisione del ministro dell'Interno, aveva incontrato l'ambasciatore kazako nel suo ufficio al Viminale. Nell'intervista, Procaccini ricostruiva poi le fasi della vicenda. L'ambasciatore «gli riferì di Ablyazov, della segnalazione dell'Interpol e dell'asserita pericolosità di quest'uomo». Dell'incontro con il diplomatico l'alto funzionario riferisce ad Alfano la mattina del 29 maggio. In quell'occasione, a detta dell'ex capo di gabinetto, si parlò anche del blitz, senza esito, nella villa di Casal Palocco ma non del fermo della donna. «Non avrei potuto, perché a mio volta io ignoravo la circostanza. Il Dipartimento non mi aveva informato».
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