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Questo articolo è stato pubblicato il 03 febbraio 2014 alle ore 20:08.
L'ultima modifica è del 03 febbraio 2014 alle ore 20:09.

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«Il report dell'Unione europea sulla corruzione in Italia riconosce che il nostro Paese ha fatto passi in avanti "significativi" nella lotta contro il fenomeno». C'è cauta soddisfazione nella nota, diffusa nel pomeriggio, con cui il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, sottolinea alcune conclusioni del rapporto Ue sulla corruzione, che rileva soprattutto «il cambio di prospettiva» da parte del nostro paese, e la inedita centralità «alle politiche di prevenzione e di responsabilità all'interno della Pa e della classe politica, per "bilanciare il fardello della corruzione", cioé per contrastarlo».

Trasparenza, Italia a buon punto su norme auspicate dall'Europa
Su alcune dei suggerimenti operativi che arrivano dall'Europa, Patroni Griffi sottolinea come l'Italia sia già a buon punto, come sulla trasparenza della dichiarazione dei redditi degli ufficiali pubblici. e alla legge sul finanziamento dei partiti e l'individuazione di un'autorità nazionale anticorruzione. Tutti provvedimenti, ricorda la nota, « che sono già legge», anche se ci sono altri passi in avanti da fare, «per esempio sul tema delle incompatibilità». Sul fronte dell'incompatibilità e inconferibilità degli incarichi, al centro dellea cronaca per il "caso Mastrapasqua-Inps" il governo ha appena approvato un ddl «che introduce il regime fortemente limitativo tra le cariche in importanti enti pubblici e gli incarichi in società private, fino a prevedere l'esclusività delle cariche più rilevanti».

Autoriciclaggio, commissione Letta primo passo verso soluzione
Quanto alle criticità ricontrate dallo studio europeo sul fronte penale, «un primo passo potrà essere compiuto affrontando il tema dell'autoriciclaggio, spiega Patroni Griffi, la cui introduzione ci viene richiesta da più organismi internazionali e che é contenuta nel rapporto della commissione anti-criminalità organizzata istituita dal presidente del Consiglio, Enrico Letta», conclude il sottosegretario.

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