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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2014 alle ore 16:43.
L'ultima modifica è del 10 febbraio 2014 alle ore 21:47.

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Il percorso a ostacoli del Governo sui decreti da convertire
I problemi non mancano anche per quella che è ormai la prassi della legislatura: la conversione dei decreti legge. Fin da oggi il Governo deve infatti fare i conti con i molti decreti legge all'esame del Parlamento, da Destinazione Italia al Salva Roma passando per il Finanziamento dei partiti, e sui quali si possono più facilmente scaricare le tensioni politiche mettendo l'iter delle norme ma soprattutto la vita dell'Esecutivo a rischio.

La convergenza M5S-FI sul presunto "golpe" di Napolitano
A complicare i giochi, anche le ultime rivelazioni del giornalista Alan Friedman sulla presunta "regia" del Colle per indurre nel 2011 l'allora premier Silvio Berlusconi alle dimissioni, che oggi sono lo sfondo per un fuoco incrociato di polemiche tra Pd e FI. Anche per questo, oggi si registra un inedito avvicinamento tra la stessa FI e il Movimento 5 Stelle che in queste ore sta conducendo la difficile battaglia parlamentare per far accettare al comitato parlamentare per i procedimenti di accusa la sua richiesta di impeachment per Napolitano avanzata nei giorni scorsi.

L'ultimatum degli industriali e la richiesta di risposte concrete anticrisi
Un altro esame difficile per il Governo è in vista sul fronte delle relazioni con il mondo produttivo. Il leader degli industriali, Giorgio Squinzi, dopo aver piu' volte censurato le scelte di Palazzo Chigi, accusandolo di inefficacia e di scarsa capacità nel portare avanti politiche anticrisi ha invitato il premier a un incontro interno dell'Associazione fissato per il 19 febbraio, auspicando per l'occasione risposte concrete alle richieste che arrivano da Confindustria. Altrimenti, questo l'ultimatum, agli industriali non resterà che appellarsi a Napolitano.

«Lo schema di Governo può cambiare»: il redde rationem del 20 febbraio
Infine il 20 febbraio, un giovedì, tornerà a riunirsi la Direzione Pd. Sarà probabilmente il redde rationem definitivo tra Letta e il segretario, che nella sua replica alla riunione precedente ha assicurato di non avere «alcun problema a raccogliere l'invito di dedicare una direzione al giudizio su quello che sta facendo il governo, in una logica di franchezza e trasparenza che io per primo mi sono sentito di chiedere al presidente del Consiglio». Il tema sarà infatti – sono ancora parole di Renzi - «fare chiarezza su cosa pensa il Pd del governo. Dopo aver approvato, ragionevolmente, in prima lettura la legge elettorale». In altre parole, «lo schema di governo può cambiare». Come, lo sapremo presto.

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