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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2014 alle ore 14:31.
L'ultima modifica è del 04 marzo 2014 alle ore 17:16.

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Via libera dell'Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza che approva la relazione della commissione Giustizia sulle tematiche oggetto del messaggio al Parlamento del presidente della Repubblica sulla situazione delle carceri in Italia, trasmesso l'8 ottobbre 2013. I voti a favore sono stati 325, 107 i no, 42 i deputati che si sono astenuti. A favore hanno votato anche i deputati di Sel. Tutte le altre risoluzioni sono state respinte da parte dell'Assemblea di Montecitorio. Il testo approvato recita: «La Camera, udita la relazione della commissione Giustizia sul messaggio del presidente della Repubblica, la approva».

Leva (Pd): atto di clemenza non più tabù
Nel corso del dibattito, il democratico Danilo Leva ha dato voce a quanti ritengono non rinviabile un confronto politico sull'opportrunità di un gesto di clemenza che attenui il sovraffollamento di molte strutture penitenziarie. «Non può essere un tabù discutere di un provvedimento straordinario di clemenza - ha spiegato intervenendo in Aula - facciamolo con serenità senza, derive ideologiche e senza trasformare il dibattito in una semplice occasione per piantare una bandierina. E' compito delle forze politiche estrarre dalle secche del populismo penale il confronto sulla necessità di un provvedimento di clemenza».

Morani (Pd): i provvedimenti di clemenza sono inefficaci
Sul punto, la linea del Pd non è comunque quella della clemenza, come ha tenuto a precisare la responsabile Giustizia Alessia Morani: «Il Pd ritiene i provvedimenti di clemenza inefficaci. La via della clemenza è un alibi per la politica che non vuole fare scelte strutturali».

Gigli (Pi): giuste amninstia e indulto come extrema ratio
A sostegno della linea della clemenza hanno poi parlato il deputato dei Popolari Per l'Italia Gian Luigi Gigli, che ha invitato l'Aula a «Non avere timore di pensare, seppure come extrema ratio, anche a interventi straordinari come l'indulto e l'amnistia. Diversamente dal passato, questi interventi potrebbero permettere davvero di risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri, una situazione indegna per la patria del diritto. L'amnistia avrebbe tra l'altro anche il benefico effetto di produrre una riduzione del carico processuale, dando respiro alla macchina giudiziaria».

L'apertura Ncd all'utilizzo di «strumenti straordinari»
Dalle fila dell'Ncd arriva l'apertura all'ipotesi amnistia e indulto da parte di Fabrizio Cicchitto: l'utilizzo di «Strumenti straordinari» per migliorare la situazione nelel carceri «non ci spaventano, e vanno presi in considerazione», ha spiegato nel corso del dibattito. Considerare i «tossicodipendenti come malati e non come delinquenti è un nodo su cui ci si deve misurare», ha aggiunto Cicchitto, invitando a rivedere «lo strumento della custodia cautelare», spesso visto come una «sentenza anticipata», usato «in passato per ottenere confessioni».

Il "Mattinale" di Fi contro gli alfaniani
La posizione assunta dall'Ncd sul messaggio di Napolitano non è però piaciuta a Forza Italia, che sul "Mattinale" di oggi attacca gli alfaniani e il nuovo sottosegretario alla Giustizia Enrico Costa, accusato di «rinnegare se stesso» per aver dato parere negativo per conto del Governo alla risoluzione di Forza Italia che richiamava «esattamente i contenuti del programma elettorale con cui Alfano è stato eletto. I deputati del Nuovo centrodestra si sono allineati compatti. Che tradimento. Non di Berlusconi o di Forza Italia, ma della loro coscienza. Ci vergogniamo per loro».

Molteni (Ln): in dieci mesi esaminati 4 provvedimenti svuota carceri
A schierarsi senza se e senza ma contro ogni strumento di clemenza è la Lega. Nicola Molteni, capogruppo in commissione Giustizia alla Camera, annuncia che i leghisti sono pronti a «fare le barricate», e si scaglia contro i quattro provvedimenti svuota carceri esaminati in dieci mesi dal Parlamento. «Dieci mesi a parlare di carceri - spiega - ma zero minuti, zero secondi, a parlare di sicurezza e di ordine pubblico. Noi pretendiamo che si parli di sicurezza perché le nostre forze dell'ordine, che con difficoltà e sacrificio garantiscono ai cittadini sul territorio la sicurezza e l'ordine pubblico, meritano attenzione».

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