Gli sci stretti volano sulla neve grazie all'ingegnosità italiana. Leader nel mercato delle scioline di tenuta – quelle utilizzate
nelle gare di fondo in tecnica classica, dove gli sci scorrono lungo i binari – è l'azienda Scioline Rode, impresa creata
da Rizzieri Rodeghiero nel 1953 e oggi condotta dalla figlia Roberta insieme ai propri familiari.
Quattro persone interne, aiutate da altrettanti collaboratori esterni, che dal quartier generale di Asiago, in provincia di
Vicenza, gestiscono un business da un milione e mezzo di fatturato annuo.
All'apparenza è soltanto una colla da spalmare sugli sci, in realtà la sciolina è il frutto dei sacrifici di un uomo, il fondatore,
che ha speso la vita per il fondo. Nato nel 1919, Rizzieri Rodeghiero vinse 7 titoli italiani tra il 1946 e il 1951, partecipando
ai Giochi olimpici di St. Moritz 1948. Nel '52 divenne allenatore della nazionale azzurra, incarico mantenuto per due decenni.
«Sin da piccolo, quando ancora si usavano gli sci di legno – racconta Roberta Rodighiero –, mio papà preparava artigianalmente
le scioline, usando i pentolini di mia nonna. Crescendo ha poi iniziato a studiare sui libri di chimica che gli aveva prestato
il farmacista di Asiago, diventando da autodidatta un esperto del settore. Nel circo bianco ha conosciuto tanta gente, così
sfruttando i suoi contatti ha distribuito le scioline ovunque».
Cere e paraffine, in passato naturali, oggi derivanti dalla lavorazione del petrolio. Il segreto è nel mix tra resine, gomme
e polimeri, la cui formula vincente è gelosamente custodita dalla famiglia veneta: «La nostra arte consiste nel mescolare
gli ingredienti nelle giuste proporzioni, perciò abbiamo scelto di rimanere una realtà familiare. Siamo presenti sul campo
nelle gare della Coppa del mondo di fondo e, tramite dei distributori sparsi in ogni Paese, serviamo le squadre nazionali».
In principio fu la sciolina di tenuta, poi con l'avvento della tecnica libera, vale a dire del passo di pattinaggio, sono
arrivate le paraffine di scorrimento. «Le prime, sicuramente più sofisticate delle altre, devono favorire lo scivolamento
quando lo sciatore spinge lo sci in avanti, ma deve anche aiutare l'ancoraggio alla neve quando si cerca il punto di appoggio
per darsi la spinta e, soprattutto, per evitare di scivolare all'indietro nei tratti in salita. Le paraffine hanno invece
la funzione di far scorrere lo sci, quindi si usano oltre che nel fondo pure nello sci alpino, nello snowboard, nel freestyle
e nel salto». Nonostante si tratti di prodotti di nicchia, la concorrenza non manca: «I grandi produttori sono meno di dieci.
Nella sciolina di tenuta siamo i leader indiscussi, ma per il futuro intendiamo sviluppare la ricerca anche sulle paraffine
di scorrimento. Il nostro prodotto vivrà se si adatterà alle esigenze dei nuovi sci, sempre più performanti».
Fondamentale è il rapporto con gli skiman, coloro che sulle piste preparano gli sci: «La tendenza attuale è sciolinare in
maniera rapida e semplice, utilizzando prodotti facilmente applicabili sugli sci. L'evoluzione porterà verso prodotti liquidi
rispetto agli attuali solidi».
Una continua trasformazione, silenziosa e inesorabile, sul solco tracciato da un uomo laureatosi sulla neve più che all'università:
«Mio papà aveva la terza media, eppure eccelleva in tutti i campi. Ha sviluppato l'attività grazie alla passione, sporcandosi
le mani e anche la lingua: assaggiando il prodotto era infatti in grado di capire se avrebbe funzionato oppure no».
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