Dopo Melbourne 1956 e Sydney 2000 l'Australia potrebbe tornare a ospitare le Olimpiadi estive? A Brisbane, città capofila del progetto nell'area del South East Queensland, è stato pubblicato uno studio di fattibilità, passo necessario per decidere se presentare la candidatura. Si parla dell'edizione del 2032 - che verranno assegnate dal Cio (Comitato olimpico internazionale) nel 2025 - visto che le precedenti sono già assicurate a Tokyo nel 2020, a Parigi nel 2024 e a Los Angeles nel 2028.
Lo studio prospetta un budget di 5,3 miliardi di dollari australiani (equivalenti a 3,3 miliardi di euro) prevedendo che circa
un terzo della somma sia fornito dallo stesso Cio, mentre la quota maggiore (”tradotta” in 1,7 miliardi di euro) verrebbe ricavata da risorse interne di varia provenienza.
In sostanza, rimarrebbe poi da sostenere un costo operativo netto di poco superiore al mezzo miliardo di euro, una cifra più
bassa dei 750 milioni investiti per ospitare - sempre nella Gold Coast australiana - i Giochi del Commonwealth 2018.
Si calcola che il 60% delle strutture richieste per le Olimpiadi siano già esistenti, il che va incontro a esigenze di sostenibilità
diventate di primaria importanza. La potenziale concorrenza in questa fase preliminare non manca. L'Indonesia ha già espresso
le sue intenzioni, altre proposte potrebbero arrivare da un “ticket” delle due Coree così come dall'India. Dichiarazioni d'interesse
anche dalla Germania.
Intanto a Brisbane un sondaggio dice che il 62% degli abitanti del South East Queensland è favorevole a una candidatura a cinque cerchi. E il sì della popolazione, come si è visto di recente, può diventare fondamentale.
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