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SERIE B

Palermo, count down sul passaggio di proprietà: il 13 marzo il verdetto

Il countdown per capire quale sarà il futuro del Palermo ha una data già messa nero su bianco. Entro il 13 marzo, la Damir Srl dovrà comunicare al club siciliano la propria intenzione di esercitare l'opzione d'acquisto del 100% delle quote. In caso contrario, la clausola scadrà il 15 marzo e da quel giorno gli attuali detentori del pacchetto azionario potranno avviare altre trattative. Con tempi strettissimi, perché 3 giorni dopo bisognerà pagare stipendi, contributi e ritenute, ma in cassa non vi sono risorse a sufficienza per farlo. Ancora una volta, dunque, il Palermo rischia il deferimento Covisoc e il -4 in classifica. In uno scenario dove chi oggi risulta come proprietario (Daniela De Angeli, dirigente amministrativa del club e “fedelissima” di Zamparini) ha tutta la fretta di vendere, chi ha invece l'opzione d'acquisto avrebbe chiesto di postergare i termini della clausola perché in attesa di completare la documentazione per la due diligence. La risposta del Palermo? Un secco no.

I dinieghi dell’attuale proprietà del Palermo Calcio
Non è il primo diniego rivolto al gruppo Damir in queste settimane. In precedenza la contesa si è basata sul crowdfunding annunciato da Dario Mirri per garantire i pagamenti di metà marzo, proposta che non è andata giù a Rino Foschi (divenuto presidente del Palermo dopo l'uscita di scena di Sport capital group) e che alla fine è stata ritirata, limitando il piano di raccolta fondi alla vendita di spazi pubblicitari. Tra questi, anche lo sponsor di maglia: per le gare con Carpi e Cosenza, il logo di Unieuro campeggerà sulle divise rosanero, mentre non è andato a buon fine l'accordo con Super Conveniente-Gruppo Arena per la sfida di sabato 2 marzo con il Lecce. Le comunicazioni per l'aggiunta della patch sulla maglia sarebbero arrivate fuori tempo massimo per le tempistiche previste dalla Lega B e il Palermo è sceso in campo con la divisa “pulita” che indossa sin dall'inizio di questa stagione.

La salvezza (dei conti) passa dal passaggio di proprietà
Senza la raccolta fondi e con una situazione finanziaria soltanto tamponata dai 2,8 milioni immessi da Damir in cambio della gestione pubblicitaria per i prossimi 4 anni (soldi già usati a metà febbraio per gli stipendi), è evidente che al Palermo rimanga come ultima chance di salvezza un passaggio definitivo di proprietà. Foschi è al lavoro anche con altri gruppi (tra cui il fondo americano York Capital e il banchiere palermitano Vincenzo Macaione) per poter intervenire nel caso in cui l'affare con Mirri non dovesse andare a buon fine. Se invece Mirri dovesse portare un acquirente, l'attuale proprietà del Palermo non avrebbe altra scelta: nel contratto in cui viene fornita l'opzione d'acquisto a Damir è infatti prevista una penale da 5 milioni di euro nel caso in cui «la parte promittente venditrice non provveda a sottoscrivere entro il termine convenuto gli atti di cessione quote».

Lo scenario dopo il 13 marzo
Entro il 13 marzo, dunque, si capirà se il club attualmente in corsa per la promozione in Serie A potrà avere un futuro. Le strade, dopo quella data, saranno tre:

1) la prima porta al passaggio delle quote in mano a Mirri e al gruppo con Preziosi alle spalle;

2) la seconda porta al nulla di fatto con Foschi che a quel punto avrà 3 giorni di tempo per trovare un acquirente prima della scadenza federale;

3) la terza è l'ennesima soluzione temporanea per far fronte al pagamento degli stipendi ed evitare la penalizzazione.

In teoria, il Palermo potrebbe farlo ancora con l'aiuto di Damir, perché nel contratto commerciale è prevista una clausola tramite la quale immettere altri 2,3 milioni nelle casse societarie. Un'opzione che può richiedere Foschi, ma che spetta a Mirri accettare o meno. Quei soldi, però, basterebbero soltanto per schivare il -4 in classifica. Ai 115 fornitori in attesa di pagamenti - e ai procuratori sul piede di guerra - è stato chiesto di attendere poiché a breve è prevista la cessione del club. Il tempo, evidentemente, stringe anche per loro.

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