Con il Gran Premio d’Australia è partito il Mondiale 2019 dei bolidi a quattro ruote, un circuito di 21 gare che produce un business miliardario. Ha vinto il finlandese Valtteri Bottas, su Mercedes, seguito dal suo compagno di squadra, Lewis Hamilton; terzo, per la Red Bull, Max Verstappen. Fuori dal podio, quarta e quinta, le Ferrari di Sebastian Vettel e Charles Leclerc.
Il “promoter” della Formula 1, Liberty Media, nel 2018 ha potuto contare su un fatturato complessivo di 1,8 miliardi di dollari, derivanti per un terzo dalla cessione dei diritti televisivi, per un altro terzo dai canoni incassati dagli organizzatori dei singoli Gran Premi e per il 15% dall’area commerciale.
I partner globali della F1 sono Emirates, Heineken, Rolex, Pirelli e Dhl , mentre gli sponsor ufficiali sono Amg, Aws, Johnnie Walker e Tata Communications.
L'anno scorso Liberty ha girato ai team 913 milioni di dollari, la metà del giro d'affari complessivo, mentre il resto è servito
per coprire i costi. La principale voce di spesa riguarda la produzione televisiva, gestita direttamente da Liberty per tutti
i Gp. L’anno passato i telespettatori globali sono stati 490 milioni, i followers sui Social 18,5 milioni, i tifosi nei circuiti
4,1 milioni, con una media di 195mila presenze per ogni Gran Premio.
Alla stagione della Formula 1 l’approfondimento domenicale di Sport e Business del Sole 24 Ore dedica un’intera pagina con un focus sugli aspetti economici del Mondiale, sull’attività condotta dai nuovi organizzatori di Liberty Media e del fornitore delle gomme del Circus, Pirelli.
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