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In bici dal Gran Paradiso all’Etna. Il viaggio di Michele e Pietro…

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due ruote e solidarietÀ

In bici dal Gran Paradiso all’Etna. Il viaggio di Michele e Pietro per sensibilizzare sulla disabilità

Dal Gran Paradiso all’Etna in sella alla bici, tagliando come una lama l’Italia intera da nord a sud. Un viaggio che unisce idealmente due delle montagne simbolo del nostro Paese – l’unica vetta oltre i 4mila metri interamente sul territorio nazionale e il vulcano più alto d’Europa, che saranno scalati con gli sci ai piedi, neve permettendo - e tutto il territorio che sta nel mezzo. Lo percorreranno da lunedì prossimo, primo aprile, Michele Maggioni e Pietro Dal Prà, accomunati dall’amicizia e da un vero grande obiettivo: sensibilizzare sul tema della disabilità e portare un aiuto concreto a chi non vuole arrendersi alle (apparenti) avversità della vita.

Attraverso la loro sfida Michele e Pietro raccoglieranno infatti fondi a favore di art4sport Onlus, un’associazione che utilizza lo sport come terapia fisica e psicologica per bambini e ragazzi portatori di protesi di arto e contribuiranno in particolare all’acquisto della protesi con lama da corsa per Marta, una ragazza di 18 anni che ha subito l’amputazione dell’intera gamba destra (disarticolazione al bacino) a causa di un tumore. Uno strumento che ha un costo di 16.300 euro e che avrà anche un importante ruolo riabilitativo, consentendo a Marta di muovere correttamente il bacino educandola a una migliore mobilità.

IL PERCORSO

Michele - 42enne milanese, guida alpina di professione – non è certo un testimonial a caso, perché la sua vita è cambiata due volte: il 23 aprile 2013, quando ha subito un grave incidente in sella alla sua Vespa e soprattutto il 10 marzo 2017, quando per le conseguenze ha deciso insieme al chirurgo che lo seguiva di procedere all’amputazione del piede sinistro. Da quel momento, come racconta Michele, «è come se si fosse aperta la porta a una nuova vita», densa di soddisfazioni, con l'obiettivo di tornare a scalare come prima, ma anche di fare in modo che il proprio esempio possa essere di stimolo e aiuto.

«Aver deliberatamente deciso di tagliare un piede non significa che io sia più forte o determinato di altri, vuol solo dire che mi sono trovato a un punto del mio cammino in cui ho dovuto scegliere e ho deciso di godermi la vita, di viverla con tutti quelli che mi stanno intorno anziché lasciare che gli anni passassero», spiega ancora Michele. Ad accompagnarlo l’amico di sempre Pietro, 47 anni vicentino, anche lui guida alpina ed eclettico arrampicatore, che dell’avventura dice: «Sarà un viaggio emblematico, per capire e far capire che oggi, nella frenesia della vita moderna, ci imponiamo e creiamo dei limiti inutili e dannosi che spesso sono puramente mentali, mille impegni, disabilità o altre motivazioni che in fin dei conti si possono spianare semplicemente partendo e Inforcando una bici e un paio di sci».

Michele Maggioni e Pietro Dal Prà durante l’ascesa verso il Gran Paradiso

Di fronte a loro ci saranno almeno 1.600 chilometri, da percorrere da soli o in compagnia di chi vorrà unirsi e condividere alcune tappe del percorso, visto che sui social vi saranno indicazioni aggiornate sull'itinerario, sulle località superate e su quelle ancora da raggiungere. Un viaggio da raccontare prima dal vivo attraverso un report, possibilmente giornaliero, e le immancabili foto e video che saranno pubblicati sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram di Michele. Poi con un breve documentario che racconterà l’esperienza fatta e le sue motivazioni. Un avventura che si concluderà nell’arco di due settimane mangiando un cannolo sulla vetta dell’Etna. E spingendo probabilmente molte altre persone, ragazzi e meno ragazzi, a gettare il cuore oltre l’ostacolo.

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