Fischio di inzio stasera per i Mondiali di calcio femminili. Il campo della partita inaugurale di calcio è il Parco dei Principi di Parigi che vedrà scendere in campo la nazionale della Francia contro la Corea del Sud. Gli obiettivi sono ambiziosi: la vendita di un milione di biglietti (già venduti 750mila ticket) e a coinvolgere un miliardo di telespettatori nel mondo (in Italia diretta Rai e Sky Sport trasmette tutte le gare, di cui 37 in esclusiva). Gli occhi saranno puntati sulle campionesse che da tutto il mondo arriveranno a giocare in Francia e se già c’è chi fa pronostici sulla squadra che potrà portare a casa la coppa, poche ancora le previsioni su quali saranno le stelle di questo Mondiale. Di sicuro alcune calciatrici si sono già fatte notare e si può stilare una top ten di talenti da tenere d’occhio.
AMANDINE HENRY – È il capitano della Francia che ospita il Mondiale. Per lei l’occasione è unica: gioire in casa davanti al suo Paese e nel suo stadio, quello del Lione con cui a livello di club ha vinto tutto ciò che si può vincere: 11 campionati, 8 coppe di Francia e 5 Champions League. È una centrocampista completa che detta i tempi della squadra. Ma non solo. Gli inserimenti e i gol sono una sua specialità. A 29 anni è una delle giocatrici più talentuose e influenti della sua generazione. Può contare su più di 70 presenze con la maglia bleu. Il suo sogno? Essere fonte di ispirazione per la prossima generazione di calciatrici e naturalmente alzare la Coppa del Mondo da protagonista.
ALEX MORGAN – È la più conosciuta tra le giocatrici del Mondiale. Ha quasi 6 milioni di followers su Instagram. Ma, soprattutto, è molto più famosa del marito calciatore, Servando Carrasco che gioca nei Los Angeles Galaxy insieme a Zlatan Ibrahimovic. E quando la coppia è in giro per strada, i fan snobbano Carrasco per fare una foto con lei. Alex Morgan viene anche soprannominata “Baby Horse” per la coda di cavallo e per la corsa elegante. È un’attaccante completa: agile, tecnica e con senso del gol. Il 2 luglio compirà 30 anni e al momento gioca in Florida nell'Orlando Pride. Con la maglia degli Usa ha vinto già un oro olimpico a Londra nel 2012 e un Mondiale, quello di quattro anni fa in Canada. Alex è anche attrice: è, infatti, in uscita il film “Alex & Me” dove interpreterà se stessa aiutando una ragazzina a inseguire il suo sogno di diventare calciatrice. Insomma una sorta di “Sognando Beckham” con la differenza che anziché avere l’ex giocatore inglese come punto di riferimento, questa volta la protagonista avrà un idolo tutto al femminile. Alex Morgan può rivoluzione la percezione del calcio femminile. E in ogni caso non ci sono dubbi: in Francia farà impazzire tutti.
CARLI LLOYD – Insieme ad Alex Morgan, negli Stati Uniti, giocherà anche Carli Lloyd, la donna dei record. Ha 36 anni e ha già dichiarato che sarà il suo ultimo Mondiale. L’obiettivo è quello di lasciare il segno, così come accadde quattro anni fa quando entrò nella storia diventando la prima giocatrice a siglare una tripletta in una finale della coppa del Mondo. Quella finale gli Stati Uniti la vinsero 5-2 contro il Giappone. Inoltre in quel Mondiale in Canada del 2015 Lloyd ha segnato in tutte le partite della fase a eliminazione diretta. Forza atletica, fisica e mentale abbinata a tecnica e fiuto per il gol. E sulle spalle la maglia numero 10. Ma non solo. Lloyd sa quanto sia pesante la responsabilità di essere campionesse in carica. Replicarsi è sempre difficile. Ma le americane restano le favorite per la vittoria finale.
LUCY BRONZE – È inglese e ha tutto il sostegno del Principe William che non smette di incoraggiare le giocatrici attraverso i social. Ma la 27enne Lucy Bronze è soprattutto una donna che sa fare tutto. Attacca, difende, parla 3 lingue e sa fare la pizza. E' nata a Berwick-upon-Tweed, al confine con la Scozia, di padre portoghese, vive in Francia e gioca nel Lione con cui ha vinto le ultime due Champions League. Prima di iniziare la carriera da professionista nel calcio, per mantenersi gli studi, lavorava in una pizzeria. È duttile anche in campo dove gioca da esterno basso a destra. Difende con attenzione e attacca con impeto e aggressività. Al Mondiale canadese di quattro anni fa è stata eletta tra le migliori in campo con l'Inghilterra che ha conquistato il terzo posto. Quest’anno con la Nazionale ha trionfato alla “She Believes Cup”, un successo che ha dato fiducia al gruppo guidato da Phil Neville. Ora l'Inghilterra può davvero puntare al titolo in Francia.
DZSENIFER MAROZSAN – È la stella della Germania e per lei il calcio è una questione di famiglia. Il padre Janos ha all'attivo 4 presenze nella nazionale ungherese e quando Dzsenifer aveva 4 anni si è trasferito in Germania per andare a giocare nel Saarbrücken. Così lei, di fatto, è cresciuta in terra tedesca e ne ha preso la cittadinanza. Ha il 10 sulle spalle, numero che indossa anche nel Lione con cui ha sbloccato il risultato nell’ultima finale di Champion's League proprio a Budapest, dove è nata. Quella finale la squadra francese l'ha vinta 4-1 contro il Barcellona e la compagna di squadra, il capitano Wendie Renard, le ha dato l’onore di alzare la coppa sotto il cielo della sua città natale. Gioia immensa per la 27enne fantasista che è stata a lungo corteggiata dalla Nazionale ungherese, ma che ha scelto la maglia della Germania, paese in cui il calcio femminile vive uno sviluppo costante con un cambio generazionale in atto. Dzsenifer è dotata di un talento immenso con entrambi i piedi. Dopo aver sollevato la Champions League a Budapest, ora spera di giocare e vincere la finale del Mondiale a Lione, città dove è diventata calcisticamente grande.
MARTA - Marta Vieira da Silva. Per tutti Marta. 5 palloni d’oro vinti, simbolo del calcio femminile mondiale e più di 100 gol la
maglia del Brasile. Marta è estro, magia, numeri e spettacolo. Quando scende in campo, è bene stare seduti perché potrebbe
farvi girare la testa. Mancina dalla tecnica sopraffina. Racconta sempre di quando era piccola e giocava per strada a piedi
nudi insieme ai suoi amici. Lì si accorse di essere più forte anche dei ragazzi più grandi di lei. Così per aiutare la sua
famiglia in condizioni economiche precarie, decise di impegnarsi per diventare una calciatrice professionista. E a 20 anni
di distanza è diventata tra le atlete più conosciute a livello mondiale. Con 15 gol siglati in 4 edizioni della Coppa del
Mondo, Marta è la miglior marcatrice assoluta della competizione. Nel 2007 in finale contro la Germania, però, ha sbagliato
il rigore decisivo che ha regalato la coppa alle tedesche. Ecco perché oggi il suo obiettivo è quello di scrivere una nuova
storia per sé e per il suo paese.
MANA IWABUCHI – Cresciuta a Tokyo, Mana a soli 14 anni faceva il suo debutto nel campionato femminile giapponese. A 15 anni dava spettacolo ai Mondiali U17 in Nuova Zelanda dove è stata eletta miglior giocatrice del torneo. Nel 2011 ha stupito il mondo con il Giappone che ha vinto il Mondiale. Proprio in un periodo storico molto importante per il paese nipponico. Nel marzo di quell’anno, infatti, lo tsunami al largo della costa della regione di Tohoku ha devastato il Giappone in un evento naturale tra i più catastrofici della storia. Onde alte più di 10 metri hanno causato più di 15mila vittime e Tokyo è rimasta per mesi senza luce ed elettricità. Mana ricorda questi avvenimenti che l'hanno fatta crescere come donna e come calciatrice. Ma soprattutto non dimentica il sostegno e il supporto che arrivava fino in Germania dove si disputava il Mondiale. E si sa, quando lo spirito giapponese si unisce, l’aura che crea è incomparabile. Oggi Mana è pronta a ripetere il successo di otto anni fa.
LIEKE MARTENS – Ha 26 anni ed è l'attaccante del Barcellona finalista della Champions League, persa contro il Lione. Guida la Nazionale olandese con cui nel 2017 ha vinto l'Europeo in finale contro la Danimarca. Anno in cui è stata eletta “Best FIFA Women's Player”, miglior giocatrice dell'anno, premiata da un idolo del calcio olandese come Marco Van Basten. Lieke Martens è un talento precoce: inizia a giocare a calcio a soli 5 anni e oggi è davvero capace di tutto. Tecnica, visione di gioco e gol. Tanti. E' un attaccante duttile che può giocare in più ruoli, sicuramente la zona dove si esprime meglio è a sinistra nel tridente offensivo dove spesso rientra sul destro e pesca l'incrocio con gol splendidi che l'hanno resa una delle calciatrici più ammirate a livello europeo. E' pronta a brillare anche in Francia.
SHANICE VAN DE SANDEN – È nata a Utrecht 26 anni fa, ma ha origini del Suriname. È instancabile sul campo e fuori. Cuore e animatrice della festa del Lione per la conquista della Champions League, è stata decisiva anche durante i 90 minuti con due assist per i gol di Marozsan e Hegerberg. Shanice Van De Sanden è gioia, colore, passione. Con l'Olanda ha vinto un Europeo due anni fa e ha dato una grande mano alla sua Nazionale a qualificarsi a questi Mondiali battendo la Svizzera ai play off. E' un'ala dalla corsa poderosa e dal cross preciso. Decisa e impetuosa, esattamente come la sua personalità. Ama curare ogni dettaglio di sé, dal colore dei capelli che spesso cambia, allo smalto per le unghie. Non scende mai in campo se non è truccata a dovere. Sarà senza dubbio la giocatrice più elettrizzante del Mondiale.
BARBARA BONANSEA – Dopo 20 anni l’Italia torna a giocare un Mondiale. Barbara Bonansea, attaccante della Juventus campione d'Italia è il punto fermo della Nazionale guidata da Milena Bertolini. Per la sua duttilità e per le sue invenzioni. Tecnicamente superiore, ambidestra, Barbara può giocare sia come mezz'ala sia nel tridente offensivo. Ama partire da sinistra per accentrarsi e calciare a giro sul secondo palo. Su punizione è impressionante per precisione e potenza. Tutte queste qualità la portano a essere il valore aggiunto dell'Italia in un periodo storico dove il calcio femminile sta vivendo un’evoluzione entusiasmante. La nostra Nazionale è pronta a stupire tutti, uomini e donne. È pronta a far rivivere al nostro Paese le magiche notti azzurre. Barbara Bonansea è la giocatrice di maggiore talento che ama l’Italia a tal punto da aver rinunciato l’anno scorso a un ingaggio nel Lione per la maglia bianconera. Lei rappresenterà il nostro orgoglio ritrovato.
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