La storia, signore e signori. Alla faccia dei pronostici che volevano le atlete azzurre meno attrezzate rispetto all’Australia, tra le nazionali più forti in assoluto, il Mondiale di calcio femminile di Francia 2019 si apre con l’Italia vittoriosa all’ultimo minuto di recupero. La squadra guidata da Sara Gama batte per 2 a 1 la compagine sesta nel ranking mondiale. Dopo il vantaggio australiano di Sam Kerr (22’), in ribattuta sul suo rigore respinto da Laura Giulioani, nel secondo tempo sorge la stella di Bonansea che approfitta di due errori difensivi delle avversarie all’11’ e al 5’ di recupero.
Ma partiamo dall'inizio. Le gambe tremano, gli sguardi non vogliono perdersi nemmeno un dettaglio di questo Mondiale. Nessuna
delle azzurre ha mai vissuto un palcoscenico del genere. Stadio pieno, tifosi in festa, l’inno Italiano. L’emozione è forte,
difficile nasconderla. Ma oggi tocca a loro. E a tutti noi.
Non è certo la partita contro l’Australia - si dice - che ci aiuterà a passare il turno. Le Matildas sono professioniste da
più anni: la maggior parte gioca la prima parte di stagione in patria per poi trasferirsi negli Stati Uniti. Atleticamente
e fisicamente ci sono superiori e si vede fin dall’inizio della partita. Ma tatticamente concedono e quando Barbara Bonansea
parte alle spalle delle Australiane si notano tutte le lacune difensive delle Matildas. La bandierina ci nega la gioia del
vantaggio. L’Italia c’è, è unita.
Le avversarie, però, sono ciniche: movimento di Kerr, sorpresa Gama. Calcio di rigore. Dal dischetto va la miglior marcatrice a Portland negli Usa. Negli occhi la possibilità di confermarsi come una delle stelle di questo Mondiale, ma l’emozione gioca un brutto scherzo anche a lei. Rigore timido, Laura Giuliani respinge. Ma Kerr è la prima ad arrivare e l’Australia passa. Dello spirito azzurro, però, non finiremo mai di parlare. È il nostro leit motiv dall’inizio del ritiro. Gruppo unito, entusiasmo coinvolgente. Queste sono le nostre ragazze. Tutto questo ci porta a crederci sempre e a non mollare mai. Ci crede soprattutto Barbara Bonansea: Logarzo sbaglia il controllo, il nostro numero 11 recupera palla, rientra su Kennedy e batte Williams. È 1-1. L’Italia c’è in un urlo che risuona in tutto il paese. Si lotta. Si combatte. Si soffre.
L’emozione ha lasciato spazio alla grinta. Siamo in battaglia ed è proprio lì che ci esaltiamo. L’Australia è sesta nel ranking Fifa, ma le sfavorite non siamo più noi. Ci temono e si percepisce. Ci vuole un altro fuorigioco perché quel grido di gioia ci si strozzi in gola. Daniela Sabatino viene fermata nel momento più bello, quello del possibile gol del sorpasso. Ma il momento di brillare è tutto nostro. Ce lo prendiamo ancora con la stella più luminosa. Cross di Cernoia che con il sinistro dipinge una traiettoria che chiama Bonansea alla doppietta. L’Italia vince 2-1. Oggi la rivincita di un paese passa dalle donne. Ci voleva.
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