Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2011 alle ore 19:13.

My24

Un miliardo di "azioni verdi" è la richiesta dell'Earth Day, il giorno della Terra: piccole cose come usare una volta la bicicletta invece che l'auto, piantare se ci è possibile un piccolo albero, bere un litro di acqua di rubinetto risparmiando una bottiglia di plastica. Il numero fa sostanza, anche se le singole azioni valgono poco, mutuiamo questo concetto dalla finanza, sembrano dire all'ONU, che ha promulgato questa giornata mondiale. E soprattutto un miliardo di azioni che aumentino, per il 2012, specie nei giovani, la coscienza dell'irripetibilità del fenomeno "vita" sulla Terra, da considerarsi un privilegio e una fortuna.

Se della Terra e delle sue condizioni possiamo renderci conto banalmente viaggiando sulla sua superficie, o leggendo, è dallo spazio che otteniamo le migliori e maggiori informazioni. Certo abbiamo scenari incredibili per bellezza, come la visione della grande Muraglia cinese, l'unica opera umana che si veda distintamente anche dalla Luna, iI Canyon di ghiacci dell'Antartico, le correnti marine della Patagonia, le Montagne Celesti perennemente innevate del Kirgizistan, giochi di nuvole che si rincorrono nei cieli, ma anche uragani e tempeste continentali, fiumi che si snodano placidamente sulle pianure caucasiche, ma anche effetti tremendi di inondazioni e terremoti.

Vista dal cielo la Terra è forse ancora più bella che vista dal suolo coi nostri occhi, e forse sono anche più inquietanti ed esplicite le immagini dei danni provocati dalla natura stessa coi suoi fenomeni violenti che ci fanno sentire in sua completa balia. Ma soprattutto danni dovuti a noi, come specie dominante del pianeta.

La miriade di satelliti che osservano 24 ore al giorno le acque e le terre, la temperatura del suolo e la salinità dei mare e degli oceani, lo stato sempre più critico dell'atmosfera e dell'ozono presente ci danno , è vero, immagini stupende, ma ci dicono anche quanto è aumentato l'inquinamento da polveri e idrocarburi, dalla regione di Adelaide in Australia a, aimè , la pianura padana, una delle aree più inquinate al mondo se la guardiamo dal satellite. Ci fanno vedere come l'uso sconsiderato di fertilizzanti porta, attraverso i fiumi all'esplosione di fitoplancton nei mari, con effetti devastanti sui pesci, e ancora le nuvole di smog micidiali che oramai 24 ore al giorno e ogni giorno dell'anno avvolgono la "fabbrica del mondo", quella zona fra Indonesia, Cina e parte dell'India, dove si concentra la produzione del mercato globale. Lo studio dell'illuminazione artificiale, spesso inutile, vista dallo spazio ci mostra lo spreco di energia utilizzata e tanto complessa da produrre. E dovrebbe farci riflettere su un concetto di una semplicità devastante per la nostra salvezza: risparmiare un chilowatt è incredibilmente più semplice che produrlo.

La ragnatela di satelliti per l'osservazione della Terra, cui anche l'Italia partecipa con la costellazione di 4 satelliti CosmoSkyMed, dell'Agenzia Spaziale Italiana ASI, utilissimi perché "vedono" con i radar anche oltre le nubi che spesso avvolgono il nostro pianeta, ci dà quindi visioni stupende, ma anche un severo monito. In 7 miliardi, quanti siamo, siamo sempre più stretti e dobbiamo avere sempre più riguardo del nostro pianeta, unico nell'Universo. Per ora e per molto tempo ancora. Godiamoci le iniziative, i concerti, gli eventi. Godiamoci le stupende immagini della Terra dei satelliti NASA. Il tutto serve oltre che a divertirci e interessarci, anche ad aumentare un po' la consapevolezza della fortuna sfacciata che ci è toccata ad essere su questo pianeta stupendo, un piccolo puntino blu sperso nell'Universo.

Shopping24

Dai nostri archivi