Il Sole 24 Ore
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22 aprile 2011

In Europa ogni anno sono smarriti 70mila computer portatili, 1,29 mld di euro di costo per le aziende

di Gianni Rusconi


Oltre 70mila computer portatili, per la precisione 72.789, perduti ogni anno, un fenomeno che sulle aziende europee ha un impatto complessivo calcolabile in 1,29 miliardi di euro. Il dato, sorprendente soprattutto per le sua entità, emerge da uno studio che Intel ha commissionato al Ponemon Institute e che ha interessato oltre 270 organizzazioni di vario genere attive nel Vecchio continente.

Le dimenticanze e la sbadataggine dei manager e di addetti aziendali è stata così riassunta: la maggioranza dei pc andati smarriti riguarda le camere d'albergo, le fiere e gli spostamenti (aeroporti, stazioni e via dicendo), il 13% dei notebook ha preso il volo sul luogo di lavoro e per un altro 13% non è possibile risalire al luogo dello smarrimento. Ciò che più fa specie è il fatto che meno di un portatile su 10 viene ritrovato. Dimenticanze che costano quindi parecchio care alle imprese - nel conto finiscono tutte le spese aggiuntive imputabili allo sfortunato evento, da quelle legali alla mancata produttività - e a pesare sui bilanci non è certo il mero costo da sostenere per rimpiazzare il notebook che non c'è più (una macchina professionale nuova si compra con circa 1.000 euro). Molti dei computer smarriti contengono infatti informazioni confidenziali e personali che finiscono irrimediabilmente fuori dalle mura aziendali e il 30% hanno in memoria dati riservati non criptati e quindi non adeguatamente protetti. Con tutte le conseguenze, anche economiche, del caso.

L'unica magra consolazione per le aziende europee riguarda il paragone con gli Stati Uniti, per cui una simile indagine condotta alla fine del 2010 (sempre dal Ponemon Institute e su un campione di 329 organizzazioni) stimava in complessivi 2,1 miliardi di dollari i danni relativi alla perdita di oltre 86mila notebook avvenuta nel corso dei dodici mesi. In totale, fra gli Usa e i principali Paesi europei, il buco provocato dallo smarrimento di circa 150mila notebook ogni anno vale circa 3,9 miliardi di dollari.

Le aziende più interessate dal fenomeno, a livello europeo, sono quelle che operano nel mondo dell'education e della ricerca, della sanità e dell'industria farmaceutica mentre più in generale lo studio ha rilevato come la percentuale di smarrimenti maggiore si registra nelle compagnie con un numero di addetti compreso fra 5mila e 25mila. Quanto invece alla classifica dei Paesi più sbadati è interessante notare come la percentuale media di portatili smarriti (fatti 100 quelli in dotazione agli addetti aziendali) è mediamente pari al 7,6%. Svezia e Germania riescono a stare sotto questa soglia, rispettivamente al 6,1% e al 6,2%, mentre le aziende di Francia e Italia sono quelle più penalizzate, con il 9,6 e il 9,1%.


22 aprile 2011