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Questo articolo è stato pubblicato il 23 aprile 2011 alle ore 13:59.

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"il concetto vincente di HST, che ricordiamolo ha un diametro dello specchio principale che raccoglie la luce relativamente piccolo, 2.5 metri, è quello di essere un vero e proprio osservatorio astronomico nello spazio, con tutti gli strumenti di osservazione ed analisi della luce che possono essere continuamente aggiornati, come è stato fatto". Ed effettivamente è l'unico satellite ad avere questa possibilità, che lo fa "riviviere" continuamente a ogni visita per aggiornamento o riparazione.

Oggi quindi l'Osservatorio orbitante è al massimo delle possibilità, nonostante la sua vetusta, per lo spazio, età e soprattutto la nuova camera fotografica, capace di analizzare il cielo in varie lunghezze d'onda, dal ultravioletto al infrarosso sta dando risultati eccezionali in termini scientifici ed anche di bellezza delle immagini prodotte per il pubblico, come quella appena rilasciata per l'anniversario. "E che il telescopio sia al meglio al meglio lo dimostra la richiesta di poterlo utilizzare che addirittura cresce - dice la Nota - in questo periodo osservativo per il primo semestre 2011 abbiamo 7 volte più richieste di quanto riusciremo a soddisfare e la selezione è stata durissima". Ce ne vorrebbero insomma 7 di telescopi così per dare una chance di verifica a tutte le idee degli astrofisici, di tutti i Paesi, che chiedono di poterlo utilizzare. "Hubble ha le carte in regola per andare avanti fino alla fine del decennio, dandoci un osservatorio unico, fuori dell'atmosfera e con strumenti, sei, perfezionatissimi. E' insomma al picco della sua produttività in questa fase di avanzata maturità,. Rappresenta un esempio di successo di collaborazione internazionale, che sarà sempre più necessaria nel futuro, dato le condizioni economiche degli Stati. E poi, da ultimo, non dimentichiamo che il successore di Hubble, James Webb Telescope, ben più grande, 6 metri di specchio principale per raccogliere la luce, nonostante le grandi difficoltà incontrate, tecniche e finanziarie, è alle porte. Dobbiamo iniziare a pensare anche al successore di questo splendido osservatorio orbitante" conclude la Nota. (Guarda l'immagine 4 /5 della gallery - Hubble, "l'occhio dell'umanità" verso l'Universo)

Ma la storia di Hubble non è certo stata sempre rose e fiori. Anzi. All'inizio fu una tragedia. Dopo un investimento notevole e parecchia sofferenza partì il 24 aprile 1990 il sogno di generazioni di astronomi: un telescopio che orbitasse a 600 chilometri di altezza, fuori dall'atmosfera. Finalmente immagini dall'ultravioletto all'infrarosso perfettamente nitide.
"Per la verità dopo il lancio ci prendemmo tutti un paio di settimane di ferie, visto che dovevano iniziare i controlli ingegneristici per il telescopio in orbita in cui noi scienziati non entravamo" dice Piero Benvenuti, allora responsabile del Centro Europeo di Monaco di Baviera per Hubble Space Telescope ed oggi consigliere di amministrazione dell'Agenzia Spaziale Italiana. "dopo un paio di mesi un giorno arrivò la notizia bomba: per uno stupido errore di montaggio dello specchio le immagini di Hubble erano completamente sfuocate" come dire che per il fatto che qualcuno aveva montato una specie di rondella all'incontrario una delle missioni spaziali più complesse ed ambiziose mai tentate risultava sostanzialmente fallita. Una beffa del destino. "Ricordo perfettamente che i manager NASA pensavano, e dicevano apertamente, che a quel punto la missione loro la consideravano fallita e la avrebbero chiusa lì." (Guarda l'immagine 4 /5 della gallery - Hubble, "l'occhio dell'umanità" verso l'Universo)

La ebbe per vinta l'autorità e la caparbietà del direttore dell'Istituto per Hubble di allora, l'italiano ma naturalizzato americano Riccardo Giacconi, che prese qualche anno più tardi il premio Nobel per la Fisica per le ricerche sui Raggi X di origine cosmica. Formò, all'americana, una commissione di una ventina di specialisti, fra cui anche astronauti, una "tiger commission", commissione tigre, con carta bianca e pieni poteri. Come dire: pensate quel che volete ma risolvetemi questo drammatico problema. "E così facemmo – riprende Benvenuti- in piena libertà, tirando letteralmente fuori dal cappello le soluzioni più ardite, se non incredibili" Come spesso succede poi, dopo molto lavorare, la soluzione fu semplice, si mise uno specchietto correttore estensibile in un punto preciso del telescopio da 11 tonnellate e Hubble riprese a "vedere" con un'acutezza mai avuta prima nella storia della Scienza". 21 anni al servizio della Scienza, non sono pochi, e si spera in altri 10, prima che entri in operazione l'ancora più potente James Webb Telescope. Hubble ha fatto entrare nella nostra vita la bellezza dell'Universo, in tutte le sue forme ed i suoi colori, a volte addirittura inquietanti.

Ma non è solo questo, importante certo per il pubblico e la cultura della nostra società, anche la Fisica ha fatto notevoli passi avanti grazie a lui e agli scienziati che lo hanno letteralmente spremuto come un limone. Ed è questo il vero senso dell'osservazione dallo spazio, perché l'Universo è il più grande laboratorio di fisica esistente ed è lì che vuole svelarci i suoi segreti, perché possiamo scoprirli e portarli sulla Terra. Per migliorare la nostra conoscenza, consapevolezza ed anche la vita di ogni giorno.

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