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Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2011 alle ore 14:33.
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Sì ai videogiochi, anche violenti. La Corte Usa scomoda la libertà di espressione sancita dal primo emendamento
A spingere per l'incostituzionalità del divieto la mancanza di studi capaci di dimostrare la pericolosità dei videogiochi violenti «sono stati respinti da ogni corte e per un buono motivo: non provano assolutamente che i videogame violenti provochino comportamenti aggressivi nei minorenni»
I big dei videogiochi messi in scacco da un ventenne
Dopo Sony colpite anche Codemaster, Square Enix e per ultimo Sega