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Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2011 alle ore 15:41.

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Un esempio di come funziona GhosteryUn esempio di come funziona Ghostery

Se il problema è che il motore di ricerca salva tutte le informazioni sulle nostre ricerche e conseguenti navigazioni, esistono vari modi per ridurre il danno. La prima è cancellare la cronologia storica (una opzione presente nella pagina web ad esempio di Google) delle nostre ricerche. Oppure usare un motore che permette di gestire meglio le opzioni, come ad esempio Blekko, DuckDuckGo e Starting Page.

Google Analytics, il sistema più usato in rete dai siti per tracciare le nostre navigazioni, ha un plugin per i maggiori browser che permette di verificare chi ci segue e di bloccarlo. La migliore alternativa resta comunque Ghostery che funziona anche con la maggior parte degli altri servizi analoghi. Il fatto molto interessante è che, installando Ghostery sul proprio browser, si può vedere pagina per pagina i nomi di tutte le società di analisi che stanno spiando il nostro comportamento, come abbiamo raccontato sulla prima pagina dell'ultimo numero di Nòva: a titolo d'esempio, sulla homepage del New York Times abbiamo trovato Brightcove, CheckM8, Facebook Connect, Google Adsense e WebTrends che ci "spiavano". Con Ghostery è facile bloccarli tutti o solo quelli che riteniamo sospetti o insicuri.

I browser più moderni hanno a disposizione modalità di navigazione "protetta" e anonima che non registra i cookie e limita la possibilità di essere tracciato: bisogna guardare nelle impostazioni di IE9, Chrome, Safari e Firefox. È meglio tenere anche bloccati i pop-up (le finestre che si aprono automaticamente collegandosi a determinati siti e che sono una delle migliori chiavi per generare reindirizzamenti anche pericolosi del nostro browser) mentre esistono estensioni specifiche per ridurre il tracking dei siti web troppo curiosi: IE9 ha vari software per la protezione dal tracking, Firefox ha l'ottima estensione Do Not Track e il sempre valido BetterPrivacy, infine Chrome ha Keep My Opt-Outs.

Bisogna vigilare anche l'effetto che i social network possono avere sulla nostra privacy, fornendo a siti terzi la chiave per vedere dove stiamo navigando, cosa stiamo facendo, quali amici si sono collegati a noi. Tramite le impostazioni di Facebook bisogna disattivare la funzione "connect" oppure usare uno dei software che permettono di farlo sito per sito. I migliori sono per Chrome: Facebook Blocker, Facebook Disconnect e Facebreak. Firefox invece può valersi di Facebook Blocker.

Se si desidera un livello maggiore di sicurezza, si può "virtualizzare" la navigazione. Cioè, oltre a quel che abbiamo visto finora, si può fare ricorso a una rete di nodi crittati e sicuri che renda ulteriormente "anonima" la nostra presenza, dissociando il nostro computer da un indirizzo internet di origine e filtrando alcuni dei potenziali rischi della navigazione. I tre principali sistemi sono TOR, I2P e Freenet. Per il resto, si può solo ridurre la navigazione e cercare di limitarsi comunque ai siti che sappiamo già essere più sicuri.

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