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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2011 alle ore 11:28.

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Una storia molto italiana questa dei neutrini, che devono il loro nome ad Enrico Fermi e pare siano stati anche un grande interesse del famoso Ettore Majorana, il geniale fisico scomparso nel nulla negli anni '30 del secolo scorso oggi rinvigorita dal esperimento aquilano.

Difficili da capire, inafferrabili, sono neutri e quindi passano attraverso la materia, anche i nostri corpi, senza neppure farsi vedere e sentire, rappresentano uno degli enigmi ancora non del tutto chiariti della fisica, e Opera lo dimostra, così come dimostra l'ottimo stato di salute della fisica italiana, nonostante il momento non felicissimo per la ricerca nel nostro Paese.

«Come molte altre volte nella storia della scienza, si è arrivati a un'osservazione sorprendente partendo da un esperimento che cercava tutt'altro, dice Roberto Petronzio, presidente dell'Infn. «Le evidenze statistiche raggiunte dall'esperimento Cern- Infn Gran Sasso lo hanno spinto a pubblicare, diventa ora essenziale ripeterlo in altre condizioni. Del resto, al Gran Sasso abbiamo un'altra situazione analoga. L'esperimento Dama sulla materia oscura, ad esempio, ha una evidenza statistica positiva schiacciante, e a questo punto si attendono nuove conferme statistiche indipendenti».

In queste ore si tira in ballo Einstein e la sua Teoria della Relatività per far capire l'importanza della scoperta, perché, per carità, cambiano le carte in tavolo anche lì, ma parlare di conseguenze è presto e potrebbe cambiare tutto l'impianto della fisica moderna. Per questo c'è un atteggiamento diffuso di massima prudenza fra i fisici italiani e non.

«Certamente ora possiamo dire che la decisione di Antonino Zichichi, il fondatore deli Laboratori del Gran Sasso nel 1979, di orientare il laboratori scavati entro la montagna verso il Cern fu veramente profetica e oggi rivela tutta la sua opportunità e intelligenza», ci dice Roberto Battiston, Presidente della Commissione di Infn sotto la cui responsabilità ricade l'esperimento Opera. Battiston peraltro è anche vice responsabile di un esperimento internazionale che sta lavorando sulla Stazione Spaziale Internazionale, Ams, in cerca dell'antimateria. Un altro tassello fondamentale per completare il quadro della conoscenza della natura.

C'e' insomma molta polpa per le nuove generazioni di fisici. Il gioco della scienza sta in questo, trovare teorie più complete e funzionanti di quelle esistenti. Certo a scalzare il vecchio Einstein ci hanno provato in tanti e sono tutti tornati con le pive nel sacco. Ma finchè c'è vita c'è speranza.

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