Proprio a Capannori, dal 6 al 9 ottobre, si tengono le Giornate internazionali Esperienze comuni verso Rifiuti Zero, in occasione delle quali i 50 comuni italiani che hanno aderito alla strategia (un elenco è disponibile qui) si riuniranno per dare vita al Coordinamento nazionale dei comuni Rifiuti Zero. "I comuni a Rifiuti Zero costituiscono una rete che noi vorremmo rendere più strutturata – riprende il sindaco – dare a questa realtà una forma associativa che le permetta di avere una riconoscibilità e di farsi promotrice di iniziative in Italia e all'estero. Molti enti e persone sono interessati a questa strategia e per fare informazione, promozione e dare supporto abbiamo bisogno di creare una struttura".

Nel corso delle giornate di incontro verranno riportate esperienze importanti, nazionali e internazionali. Sarà presente anche il vice sindaco di Napoli, città che ora guarda al modello Rifiuti zero per risolvere i suoi noti problemi di spazzatura.

Anche per città con problemi meno radicati di Napoli, l'obbiettivo è ambizioso. Aiuterebbero politiche a livello statale per incentivare le aziende a commercializzare prodotti con confezioni leggere e in materiali riciclabili e omogenei. Va in questa direzione la filosofia della Extended producer responsibility (EPR) che sta iniziando ad avere un certo seguito negli Usa. Si tratta di una strategia che vuole promuovere la condivisione tra produttore e consumatore dei costi ambientali dei beni di consumo lungo tutto il ciclo di vita. Attraverso l'integrazione delle spese di gestione ambientale nel prezzo di mercato dei prodotti e con l'uso di incentivi finanziari, l'Epr cerca di sollevare le amministrazioni pubbliche dall'onere dei costi legai allo smaltimento dei rifiuti. Per il momento, tuttavia, si tratta più di teoria che di pratica.

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I dieci passi verso rifiuti zero

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