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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2012 alle ore 08:17.

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Energia. Trasporti. Sicurezza. Qualità della vita. Di recente Csi-Piemonte ha varato Torino Smart City: è una piattaforma su internet che integra in un singolo spazio le attività dei cittadini. Possono monitorare le conversazioni online sulla mobilità sostenibile, il teleriscaldamento e gli smart building. Bologna e Firenze preparano i loro piani per la smart city: in particolare, il capoluogo toscano può contare su uno spazio per la condivisione dei dati (open data) relativi al territorio comunale che diventano sorgenti per lo sviluppo di applicazioni software. E ancora: Genova, invece, ha in cantiere i programmi del polo scientifico degli Erzelli e di Genova Smart City. Ai centri urbani si affiancano gli atenei. A Roma il Cattid della Sapienza ha appena siglato un accordo con l'Ubiquitous networking laboratory di Tokyo.
I confini dell'internet degli oggetti vanno ben oltre l'Europa e gli Stati Uniti. È un orizzonte che include anche i Paesi in via di sviluppo. Global Pulse prevede un monitoraggio durante le crisi umanitarie attraverso l'integrazione di dati pubblicati su internet o disponibili attraverso telefonia mobile, come i messaggi sms. A lanciarlo sono state le Nazioni Unite per un'analisi tempestiva delle emergenze.
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applicazioni a confronto
network globali Monitorare l'inquinamento
Anidride carbonica, temperatura, umidità: sono alcuni dati visualizzati in tempo reale sulla mappa di Pachube, progetto lanciato dall'architetto Usman Haque. Chi contribuisce invia informazioni via internet, avendo accesso gratuito alle interfacce per la programmazione di applicazioni (api). A mostrarle, poi, è una cartina geografica online che ha un livello di dettaglio fino alle singole strade: ogni punto luminoso rappresenta un dispositivo in grado di segnalare i dati rilevati. È come un twitter che abilita la comunicazione diretta degli oggetti. Di recente LogMeIn, un gruppo inglese specializzato nello sviluppo di software, ha acquistato la piattaforma per 15 milioni di dollari. Sono in corso discussioni per costruire una rete volontaria di monitoraggio della qualità dell'aria attraverso una collaborazione globale e dispositivi per l'attività giornalistica sul campo.
https://pachube.com
energia La mappa dei consumi
Monitorare i consumi energetici in tempo reale, nelle abitazioni e nelle imprese: OpenEnergyMonitor ha il suo cuore in una scheda elettronica disegnata in Italia, Arduino, che fa parte del componente centrale dell'iniziativa: NanodeRF. Il sistema rileva i dati dalla rete elettrica e invia le informazioni senza aver bisogno di collegamenti fisici, attraverso connessioni wireless. Diventa il punto di partenza per elaborare visualizzazioni in diretta attraverso un altro tassello dell'iniziativa, emonGLCD: ad esempio, una mappa può mostrare in diretta quali sono i consumi in città. Per adesso è in fase di sperimentazione. Ma è avviata un'indagine per trovare strutture di produzione locali del kit, a partire da stampanti tridimensionali come il FabLab del Mit: in questo modo chi è interessato può fabbricare in modo autonomo OpenEnergyMonitor.

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