Un percorso a due direzioni
Luca Dello Iacovo
di Luca Dello Iacovo
Finora sono arrivate 40 proposte sul tavolo di Apps4Italy: è un concorso aperto per progettare applicazioni software capaci di valorizzare anche gli open data. Sono i dati "aperti" al riutilizzo da parte della pubblica amministrazione, di aziende e cittadini. L'impegno del governo verso le misure di Agenda digitale ha portato a posticipare la scadenza fino al 30 aprile per accettare domande di partecipazione. Apps4Italy è una sorta di termometro in grado di valutare l'interesse nei confronti degli open data sul territorio. Dove alcune idee sono già diventate da tempo prodotti accessibili dai cellulari. Ad esempio MuoviMi e Bus Torino segnalano in diretta quando arriverà un autobus: le indicazioni vengono visualizzate sui display, come una sorta di messaggio personalizzato. A progettarle sono stati sviluppatori software indipendenti. Utilizzano le banche dati rese disponibili dalle aziende dei trasporti locali. Sono i primi passi. Siamo ancora lontani dalla piattaforma digitale di New York. Ma le iniziative in Italia si moltiplicano, a partire dagli enti locali.
Comunas è una rete di Comuni sardi riuniti per la sperimentazione di un sistema informativo integrato: ha pubblicato su internet elenchi di informazioni utili, come gli indirizzi di posta elettronica certificata (Pec). All'avanguardia nella distribuzione dei dati geografici è la Regione Sardegna con il suo Geoportale: abilita il download gratuito e mostra anche una mappa con immagini storiche (ortofoto). Le Regioni Lombardia e Veneto sono in fila per varare spazi online dove rendere accessibili le informazioni. A precederle sono state Piemonte ed Emilia-Romagna.
Il punto di raccolta nazionale per i dati della pubblica amministrazione è il portale Dati.gov.it. Gli ostacoli, però, non sono pochi. «Esiste un problema culturale e organizzativo: gli open data sono una dimensione di un nuovo rapporto con il pubblico e un'interpretazione dei bisogni di maggiore trasparenza», ricorda Gianni Dominici, direttore di Forum Pa. È lunga la lista dei ritardi nella condivisione in formato open dei dati: la mappa pubblicata la scorsa settimana da Dati.gov.it segnala, ad esempio, che Inps e Istat hanno ancora un basso livello di riuso delle informazioni. Camera dei deputati e Cnr, invece, raggiungono il massimo dei voti. A rallentare la marcia sono inoltre barriere tecnologiche. «Bisogna affrontare problemi tecnici strutturali di risorse in condizioni disastrose e occorrono linee guida per formati di metadati comuni», aggiunge Domenici. Forum Pa ha appena varato una gara con un premio di 10mila dollari per progettare in crowdsourcing la sua campagna di comunicazione in vista dell'appuntamento di maggio su open government.
Startup. Trasparenza per i cittadini. Accessibilità delle informazioni. Gli open data sono anche un volano per le smart communities previste fra i punti prioritari dell'Agenda digitale italiana (in via di definizione con la cabina di regia i cui lavori sono iniziati nei giorni scorsi). Come Decoro Urbano, uno spazio dove le persone possono segnalare disagi e danni al territorio su una mappa con dati open, in modo simile una piazza che permette di vedere dall'alto le denunce civiche locali, fino al dettaglio della strada. I dati sono una sorgente per rappresentazioni grafiche. All'estero la Banca mondiale e alcuni portali nazionali, ad esempio negli Stati Uniti Data.gov, sostengono lo sviluppo di applicazioni, mappe e grafici ricostruiti a partire dalle informazioni sulle loro piattaforme. Diventa un'occasione per designer e cooperanti allo sviluppo, giornalisti ed economisti. «Gli open data sono un fenomeno positivo, ma non sempre visualizzazioni e applicazioni li rendono fruibili e il cittadino rischia di non vederli», osserva Paolo Ciuccarelli, direttore del Density design research lab del Politecnico di Milano.
cartine digitali e grafiche complesse per conoscere il mondo
Sostenibilità. La Open Knowledge Foundation ha utilizzato i dati di Eurostat per visualizzare lo scenario energetico (si veda sopra). In particolare, mostra la distanza dagli Obiettivi di produzione delle rinnovabili per il 2020. The Open Knowledge Foundation (Okfn) è una non profit fondata nel 2004 e dedita alla promozione della conoscenza aperta.
http://okfn.org/
http://energy.publicdata.eu/ee/vis.html
Conti trasparenti. OpenSpending è uno spazio dove raccogliere dati per capire le destinazioni della spesa pubblica. Un grafico mostra gli investimenti in grant e commitment della Commissione Ue. Per l'Italia sono disponibili i dati delle Regioni
http://openspending.org/
eu-commission-fts
http://openspending.org/it-regional-
accounts?_view=region
Mappe globali. Data.gov è il portale degli Stati Uniti per l'accesso e il riuso dei dati pubblici: la sua cartina digitale su internet riunisce i principali progetti negli Usa (31 Stati, 15 città, 172 agenzie) e nel resto del mondo (30 tra cui l'Italia con due enti, la Regione Piemonte e il Comune di Udine) di open data con descrizioni e link per raggiungerli.
www.data.gov/opendatasites
come può muoversi l'utente
esplorare
Si parte da I.Stat
Esplorazioni online. Nel viaggio tra le banche dati che riguardano l'Italia un primo approdo è l'Istat: il suo archivio I.stat custodisce un ampio catalogo di informazioni, scaricabili come tabelle (in formato “xls” o “csv”). Dati.gov.it diventa una tappa per avere una panoramica sulla pubblica amministrazione. Due Regioni, Piemonte ed Emilia-Romagna, hanno varato portali “open data”. Alcuni Comuni iniziano a pubblicare i bilanci, anche in modo semplificato come Faenza. Comunas, invece, è una rete di centri abitati che in Sardegna ha avviato la condivisione di informazioni online.
Sono inoltre accessibili liste, a partire da “Spaghetti Open Data”, “Data.gov.it”, “Ckan Italia”. Chi, invece, è interessato a dati sull'estero può iniziare dalle pagine su internet delle Nazioni Unite e della Banca mondiale, oltre ai portali nazionali di open data, ad esempio di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna.
http://dati.istat.it/
organizzare
Così prende forma il dataset
Calcoli facili. Avete scaricato i dati. Chi ha già una tabella può intervenire con un software, come Excel, oppure attraverso un foglio di calcolo accessibile in modo gratuito online, ad esempio Zoho o Google Spreadsheet.
Capire come gestire righe e colonne non sempre è intuitivo, anzi: il Center for investigative journalism offre una guida per neofiti che aiuta in operazioni semplici. Altrimenti sono utili le istruzioni in video raccolte negli archivi di YouTube, dove alcuni appassionati mostrano in modo visivo come intervenire sui dati in lezioni di pochi minuti.
L'organizzazione delle informazioni influenza il tipo di visualizzazione che sarà scelto in seguito: ad esempio, il numero di colonne nella tabella equivale all'ampiezza dei grafici a barre, come mostrano alcuni esempi negli archivi di Google Docs.
http://www.tcij.org
visualizzare
E ora spazio alla creatività
Numeri creativi. Per chi è ai primi passi esistono almeno due strade. Alcuni strumenti su internet permettono di inserire le informazioni in modo diretto, senza utilizzare tabelle: ad esempio, Google Chart Wizard genera visualizzazioni in tempo reale come grafici a torta e mappe. Ma per una maggiore flessibilità sono utili piattaforme che richiedono l'utilizzo di fogli di calcolo. ManyEyes acquisisce i dati e abilita la scelta tra le rappresentazioni visive: ha un ampio archivio consultabile per imparare a organizzare i dati in modo da trasformarli in cartine digitali, grafici a bolle, nuvole di parole. Più complesso, invece, Tableu Public: è un software scaricabile da internet per elaborare le informazioni e facilita lo sviluppo di idee in progetti per il web, adatti anche a pubblicazioni professionali.
http://www-958.ibm.com/software/data/cognos/manyeyes/
all'estero
stati uniti
www.data.gov. Gli Stati Uniti sono stati i primi a varare un portale di open data. Hanno costruito un singolo archivio interattivo per raccogliere le informazioni frammentate tra le mura delle istituzioni pubbliche. All'interno del sito anche un portale che raccoglie le esperienze del mondo in tema di Open Gov.
gran bretagna
www. data.gov.uk. Anche la Gran Bretagna si è mossa con largo anticipo. Nella homepage sono elencate le applicazioni software progettate con i dati resi disponibili. I servizi sono in grado di evidenziare serie storiche sui risultati dell'economia locale, sul settore sanitario e sull'istruzione, secondo le richieste dei cittadini.
brasile
http://beta.dados.gov.br. Ancora in versione beta, il Brasile ha recentemente aperto una libreria di dati aperti. Si possono già trovare informazioni statistiche senza dover entrare direttamente nei siti web locali per trovare notizie su economia, istruzione e altri temi.
francia
www.data.gouv.fr. Anche la Francia ha reso accessibili e riutilizzabili i propri dati. Sul sito sono presenti una grande quantità di informazioni pubbliche sia delle amministrazioni locali che degli organi centrali. Attualmente sono ospitate 352mila banche dati. La più ricercata? Il bilancio dello stato francese.
multilaterale
www.opengovpartnership.org. Open government partnership è una iniziativa multilaterale per condividere metodi e tecnologie allo scopo di promuovere trasparenza, lotta alla corruzione e cittadinanza attiva. Un manifesto per capire il vero significato dell'Open Gov. All'iniziativa ha aderito anche l'Italia.