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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2012 alle ore 11:59.

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Il costo può essere anche pari ad appena un decimo di quello di costruzione.

Gli edifici storici
Da secoli la capacità di restare in piedi degli edifici storici, in pietra o mattoni,viene aumentata con il sistema delle "chiavi", quelle barre che collegano muri tra loro e che dall'esterno sono visibili come una specie di "ancora" nella parete. «Il rischio più grosso è il rovesciamento del muro verso l'esterno, perché per arrivare alla rottura del muro nel suo piano sono necessarie energie più alte. E le chiavi evitano proprio questo rovesciamento, oltre a contenere la spinta che arriva dai tetti e dalle volte». Un intervento di questo tipo non è molto costoso e se non evita danni alla casa può però impedire che crolli. Certo, bisogna fare attenzione anche a come sono realizzati i muri: di quale materiale sono fatti e come sono fatti. Se per esempio il muro ha due pareti esterne riempite al centro con materiale sciolto, quello che viene chiamato muro "a sacco", sarà meglio collegare le due pareti di pietra per evitare che cedano. Si possono rendere più rigidi i solai.

Bisogna fare attenzione, per esempio, alla presenza di una trave di colmo del tetto in legno, che può facilmente cominciare a vibrare e a spingere sui muri. Le grandi aperture nei muri andrebbero rinforzate, con chiavi o riquadrandole all'esterno. È proprio la presenza di grandi spazi vuoti, come quelli delle vetrate o delle volte, a rendere così fragili e vulnerabili le chiese, che spesso non hanno neppure un piano superiore che spinga in verticale stabilizzando queste strutture. A volte persino i campanili, nonostante l'altezza, resistono meglio grazie a una bassa frequenza di vibrazione che li salva.
Anche in questo caso, il costo per mettere parzialmente in sicurezza un edificio può limitarsi al 10% di quello che costerebbe ricostruirlo da capo dopo un crollo, per arrivare a un quarto o a un terzo di questo valore per una protezione quasi totale. Ma dare

I palazzi in cemento armato
Capire quanto sia stabile un edificio in cemento armato può essere più difficile rispetto a una casa in pietra. Il segreto è nascosto infatti nei pilastri dei muri portanti e soprattutto nell'armatura: attorno ai tondini di ferro ci sono tondi più piccoli, a gabbia, chiamati staffe, che li chiudono. dal loro numero dipende la resistenza del pilastro, che altrimenti collassa facilmente. Oggi si può indagare all'interno del cemento armato, ma se si scopre che la sua resistenza andrebbe aumentata, l'intervento può diventare anche lungo e difficile. La situazione migliore, racconta l'ingegner De Stefano, è quando si possono realizzare strutture di sostegno esterne. In questo caso il costo può essere tra il 20 e il 25% di quello di una ricostruzione. Ma se questo non è possibile, allora il palazzo va svuotato completamente prima di poter intervenire dall'interno. È una soluzione complessa e costosa. «Però i palazzi di cemento armato risultano anche i più pericolosi. Quelli in cui può verificarsi l'effetto pancake, quello del palazzo che si siede su se stesso, un piano dopo l'altro», conclude De Stefano.

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