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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2012 alle ore 17:40.

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Una responsabilità tremenda ed entusiasmante assieme. "Comandare" 3.000 fisici? Non ci pensa nemmeno l'ex studentessa di liceo ora ai vertici della scienza mondiale. E' un'esperienza "professionalmente e umanamente" unica: un gruppo coeso di scienziati al top della conoscenza che provengono da 38 Paesi diversi e con oltre 1000 giovani sui 30 anni, appena usciti o quasi dal dottorato di ricerca. D'accordo , bello e entusiasmante, un'esperienza che arricchisce, ma come si fa a gestire la "baracca", con quello che costa oltretutto? Niente verticalità, certo c'è chi deve decidere, "tirare le somme" dice con voce gentile e professionale la Gianotti, che in questo vuole forse un po' nascondersi dietro un dito, ma comunque ogni decisione viene condivisa al più possibile, discussa settimanalmente in un meeting telematico aperto a tutti i collaboratori. Un piccolo esercito insomma, con un fine e una visione precisa e non proprio banale: stanare le leggi della fisica fondamentale, come è successo con Higgs. Per questo tutti contribuiscono e vanno avanti solo le idee migliori, anche se provengono dal più giovane della numerosa combriccola di cacciatori di particelle. E' questo effettivamente il vero senso della scienza, la Gianotti lo sa bene e fa di tutto per praticarlo: i migliori devono andare avanti , è questa l'unica gerarchia riconosciuta nella schiera dei veri scienziati e giura che a ATLAS è così.

Le prove si sono viste peraltro. Anzi, dice "sono proprio i più giovani che nei giorni dopo le nostre riunioni continuano a mandarmi messaggi con suggerimenti e critiche". Quindi anche leggere quintali di posta elettronica, ma oltre che per lavorare c'è spazio? Un sorriso, riesce a fare jogging una mezz'ora al giorno, una dose minima vitale, sentire un po' dell'amato Schubert "il più classico dei romantici e il più romantico dei classici" e ogni tanto qualche opera, Il Barbiere di Siviglia fra tutte, per la sua "semplicità e essenzialità". E ci risiamo con l'effetto fotoelettrico, Einstein e l'estetica che una pianista, anche quando sale il podio della fisica mondiale, non riesce a scrollarsi di dosso. Un rimpianto per la lettura, troppo impegnativa ora per la sua vita strapiena e gli amati Flaiano e Elliott .

Ah già , ma dovevamo parlare di questo benedetto bosone di Higgs, a 14 giorni giusti dal suo annuncio, cosa ne rimane? "Un'enorme soddisfazione, non solo personale ma di tutto l'ambiente, palpabile e condivisa da tutti al convegno in Australia cui ogni due anni tutti noi fisici delle alte energie andiamo per confrontare le nostre esperienze". Convegno da cui la Gianotti è appena tornata e che è stato appunto aperto dalla trasmissione in diretta della conferenza di Ginevra sui risultati di ATLAS e dell'altro esperimento che ha trovato tracce di Higgs, il CMS. Una caccia durata 20 anni che si conclude quindi! Mica tanto e qui ritorna implacabile l'altra virtù di un vero scienziato, la prudenza: "Certo abbiamo dati importanti, ma dobbiamo studiare tante altre proprietà di questa particella prima di capire cosa sia veramente, abbiamo ancora moltissimi dati da esaminare e altri mesi di misure con LHC e ATLAS, oltre agli altri esperimenti". Se è, e sarà confermato nel prossimo futuro, il bosone di Higgs, come pare, non tutto torna però. La sua massa, già proprio quella della particella che dovrebbe dare la massa alle altre, è troppo piccola. Se invece dagli ulteriori studi risultasse che la particella trovata non è il bosone di Higgs? Quasi meglio, non lo dice la Gianotti ma si capisce lontano un miglio, data la passione che l'atteggiamento professionale non riesce a nascondere nemmeno per un secondo: questa seconda possibilità è molto "intrigante". Se fosse così ci sarebbe infatti tutta un'altra fisica da scoprire, anche prima dei prossimi anni, quando la manopola della potenza di LHC verrà girata verso il massimo. A tutto vapore il superacceleratore potrebbe regalarci, grazie ai cervelli che a migliaia gli si affastellano attorno, scoperte sensazionali, tali da far ripartire un nuovo secolo della Fisica: materia oscura, supersimmetria, materia e antimateria, il legame fra la gravità che tiene insieme le galassie e le forze nucleari dell'infinitamente piccolo. Noi che già ci eravamo scervellati a capire che cosa fosse questo benedetto bosone di Higgs onestamente ci crediamo sulla parola e gettiamo la spugna.

E l'Italia, come la vede da lì, dato che ci torna spesso, chiediamo. Sappiamo che il bosone ha già fatto tanto bene alla nostra Industria che ci ha preso buone commesse industriali durante la costruzione id LHC e soprattutto gli strumenti e, quasi più importante, ha guadagnato esperienza per compete in campo internazionale. "Sono molto, molto preoccupata per i giovani" ci dice con il cuore in mano, perché da lì vede come la scuola italiana, in questa come in altre poche discipline, riesca ancora a formare dei giovani eccellenti che ci vengono, dice letteralmente, "strappati" da Paesi più preveggenti, come Francia e Germania. "Ottimo andare all'estero, anzi necessario per un giovane ricercatore, ma poi purtroppo questi ragazzi e ragazze non tornano, neanche lo volessero e da noi, per le condizioni del Paese e della ricerca, non viene nessuno"

Sempre le stesse cose si dirà, ed è vero, ma quando escono con questo tono da una persona di questo calibro e del tutto disinteressata, fanno egualmente parecchia impressione soprattutto perché se le chiediamo se le è costato restare all'estero ci risponde incredibilmente: " Siamo un popolo di gente coraggiosa e capace, basta pensare ai contadini siciliani che 100 e passa anni fa se ne andarono in America, senza neanche sapere l'Italiano, eppure riuscirono in molti ad avere un lavoro onesto, una vita degna e anche a aiutare a casa, quella è gente che rappresenta la nostra intelligenza e le nostre capacità" . Anche lei Fabiola, senz'altro.

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