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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2012 alle ore 15:41.

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Nella foto Steve Mollenkopf, Chief Operating Officer di QualcommNella foto Steve Mollenkopf, Chief Operating Officer di Qualcomm

BERLINO – Il futuro dei device e delle apps mobili? Secondo Steve Mollenkopf, Chief Operating Officer di Qualcomm, una delle aziende di riferimento (è la sesta compagnia al mondo nel mercato dei semiconduttori) nel campo dei chipset per le comunicazioni senza fili, è “ovunque”. Dal computing all’entertainment, dall’education alla sanità passando attraverso il mondo dei disabili che lavorano: perché queste sono gli ambiti dove le tecnologie mobili possono fare, e faranno ancor di più in futuro, la differenza cambiando il modo di agire (e forse anche di pensare) delle persone.
Il mondo cui fa riferimento Mollenkopf è anche in alcuni numeri: 1,8 miliardi di connessioni 3G oggi attive nel mondo (al ritmo di un milione ogni giorno) su circa sei miliardi di linee mobili totali, 320 miliardi di dollari il giro d’affari generato dai dati in mobilità (musica, film, connettività Internet e Tv via cavo), 89 i network Lte 4G e 472 le  reti Hspa già operanti a livello commerciale su scala globale. Con il dovuto ed immancabile contorno delle apps: poco meno di 25 miliardi quelle scaricate nel 2011 da terminale mobile dai negozi virtuali, 46 miliardi quelle che gli utenti installeranno a bordo di tablet e smartphone entro il 2012. Ed il tasso di crescita che caratterizzerà l’evoluzione del fenomeno nei prossimi anni è esponenziale.

L’universo mobile che si sta delineando agli occhi di operatori e produttori di componenti e device è, infine, anche nella tendenza del traffico dati su mobile, che dal 2010 al 2015 aumenterà di 10-12 volte e in futuro aumenterà di 1000 volte, e nella prevista diffusione di tecnologie avanzate come le small cell – “che saranno ovunque”, a detta del Coo di Qualcomm – e l’hy-fi (il sistema di networking ibrido che coniuga le reti wireless e quelli fisse per offrire il massimo della flessibilità per la distribuzione dei contenuti digitali). Senza dimenticare la sempre maggiore pervasività che avranno le soluzioni machine to machine.

Dalla realtà aumentata al video broadcasting su reti Lte
L’idea a cui tendere è quella dello smartphone che si pone al centro della vita dell’individuo, che diventa lo strumento abilitante il sesto senso digitale di ogni persona. Utenti ed oggetti comunicano e interagiscono fra loro, grazie ai device, alle reti ultra veloci, alle tecnologie di prossimità e alle applicazioni software. Come la realtà aumentata, uno dei cavalli di battaglia di Qualcomm, che su questo fronte opera con la piattaforma Vuforia, forte di una comunità di circa 30mila sviluppatori e di diverse migliaia di applicazioni già realizzate.
Ha trovato terreno florido commercialmente questa tecnologia? In realtà parliamo ancora di una nicchia ma i progetti (almeno a livello di sperimentazioni) non mancano; dalle soluzioni dedicate al mondo retail e del mobile commerce (inquadrando capi di abbigliamento con la camera digitale del proprio smartphone è possibile visualizzare tramite apposita app una serie di informazioni, caricate online nella cloud, sull’articolo selezionato) a quelle per il mondo dei media ed entertainment (per sfogliare in modo interattivo e in 3D un libro o un catalogo o riprodurre video da una rivista cartacea utilizzano un tablet). American Apparel, tanto per fare dei nomi concreti, è un retailer Usa che ha già adottato questo tipo di soluzioni.

I chip saranno così intelligenti che piloteranno anche applicazioni, una di queste Qualcomm l’ha battezzata Wi-Fi display, in grado di replicare l’esperienza d’uso touch di un tablet (lo “swipe” delle pagine per esempio) direttamente sullo schermo di un televisore collegato via Hdmi a un dispositivo che recepisce (in modalità) wireless l’azione effettuata sul pc a tavoletta. Un’altra frontiera in cui la tecnologia del silicio dirà molto è quella dei sistemi di riconoscimento di gesti e volti per interagire con il tablet e comandarne le funzioni a distanza: nei chipset saranno integrate le istruzioni che apposite app “processeranno” per regalare una nuova esperienza d’uso del device digitale all’utente.
Nel mondo connesso disegnato da Qualcomm c’è ovviamente spazio anche per le soluzioni direttamente correlate all’utilizzo delle reti di quarta generazione. Lte Direct, per esempio, è l’ultima avanguardia in fatto di comunicazione peer to peer fra dispositivi 4G mentre eMbms (Multimedia Broadcast Multicast Service) over Lte è il futuro prossimo dei servizi video trasmessi in broadcasting via rete mobile. Quale il plus di questa tecnologia? Immaginiamo un impianto sportivo, coperto dalla connettività a banda larghissima: gli spettatori dotati di terminali con a bordo chipset con funzionalità eMbms potranno accedere a più canali video trasmessi in modalità multicast ed inerenti l’evento che stanno seguendo. L’impatto dei costi su servizi 4G e terminali, secondo Qualcomm, è ridotto ai minimi termini, le sperimentazioni (negli Usa, mercato più sensibile all’idea di un’offerta di intrattenimento multimediale) sono prossime a partire e i primi telefoni compatibili sono in rampa di lancio a fine 2013.

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