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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2013 alle ore 22:30.

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Inizia con un sold out l'avventura di Surface Pro
Sono bastate poche ore, una volta scattata la vendita al pubblico negli Stati Uniti e in Canada alla mezzanotte di venerdi 8 febbraio, e le scorte del tablet professionale di Microsoft sono andate esaurite. Sia il modello di surface Pro con memoria da 128 Gbyte (a listino a 999 dollari senza la tastiera Touch Cover, che costa ulteriori120 dollari) che quello da 64 Gbyte (899 dollari) sono andati "out of stock" e per il modello più pregiato la casa di Redmond conferma tutt'ora la non disponibilità all'acquisto online sul proprio store ufficiale.

Il debutto del pc a tavoletta che tanto ha fatto discutere analisti (non senza critiche in direzione di Microsft) e produttori sembra sia andato bene, prova ne siano le comunicazioni di "sold out" rese note dai grandi retailer americani che da subito hanno scommesso sul prodotto, e cioè Staples e Best Buy. A ridurre i toni trionfalistici del debutto l'assenza di numeri precisi – Microsoft si è trincerata dietro il classico "no comment" e nel suo blog ufficiale ha solo confermato l'esaurimento delle scorte del modello da 128 Gbyte - circa le unità realmente finite nelle mani dei consumatori. Certo non si tratta di milioni ma, come osservano alcuni addetti ai lavori d'oltreoceano, Surface pare aver fatto breccia presso una parte dell'utenza che guarda ai tablet come al prodotto di computing cui fare riferimento. In attesa dell'accoglienza che riserveranno al tablet gli utenti europei e (soprattutto) le aziende del Vecchio Continente.

Nel 2016 oltre 280 milioni di tablet: uno su 10 sarà Windows
La speranza, più che lecita, per Microsoft è che il successo dei tablet sia solo all'inizio e che lo scotto di essere arrivati dopo Apple e Google si riassorbirà nel medio (lungo) termine. A confortare tale tesi ci sono i dati elaborati da Idc, secondo cui nel 2016 i tablet basati su Windows 8 inizieranno ad impattare in modo importante nell'economia di questo mercato. Fra quattro anni il venduto stimato di pc a tavoletta è di 283 milioni di unità (rispetto ai circa 122 milioni del 2012) e la quota di mercato di Redmond passerà dall'attuale 3 per cento al 10,3 per cento. A fine 2016 il ranking su scala mondiale nei tablet vedrà sempre in prima posizione la casa di Cupertino, con una quota di mercato di poco inferiore al 50 per cento, mentre le tavolette a piattaforma Android conquisteranno circa il 40 per cento; la rimanente fetta sarà per l'appunto appannaggio dei prodotti Windows, che conosceranno una crescita media annua del 69 per cento nei prossimi anni.

Catturare un decimo della domanda globale costituirà, per Microsoft, una vittoria? La domanda, ovviamente, andrebbe posta al Ceo Steve Ballmer o chi per lui. Certo è che la vera battaglia, al momento, si gioca su altre piazze e sono quelle di Apple, Google e Amazon, le aziende che si contenderanno – con l'iPad mini, il Nexus 7 e il Kindle Fire – i favori dei consumatori nella categoria dei tablet da 7 pollici. Quelli che costano dai 200 ai 300 dollari, fascia di prezzo per il momento non considerata da Microsoft e inavvicinabile dai produttori (Acer, Asus, Dell, Lenovo e Samsung) che hanno "sposato" Windows 8.

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