Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2013 alle ore 11:29.

My24

Tutto ciò si accompagna alla promessa di premere sugli altri partner europei per modificare drasticamente il sistema vincolante delle quote di emissione della C02 nel sistema dell'emission trading (Ets). Stop alle quote fissate con parametri aleatori, che assegna oneri oggettivamente squilibrati al sistema delle imprese. Sì invece ad un nuovo sistema che leghi gli oneri al «contenuto energetico e di CO2 emessa eliminando distorsioni di mercato». Questo perché - si rimarca nel documento - l'attuale sistema determina «distorsioni nell'allocazione dei costi delle risorse pubbliche per unità di CO2 evitata». Risorse che una volta liberate potrebbero essere indirizzate proprio all'efficienza energetica. A ciò si lega anche la promessa, messa nero su bianco nell'ultimo documento, di estendere nel tempo fino a rendere strutturali le detrazioni fiscali che fino ad ora hanno dimostrato un ottimo ritorno, a partire dal meccanismo del 55% per le ristrutturazioni civili.

Gas ancora egemone
In tutto ciò il gas e continuerà ad avere un ruolo egemone, anche se le esigenze di potenziamento del sistema vanno evidentemente rimodulate rispetto alle attese di fortissimo incremento del fabbisogno anti-crisi. Anche tenendo conto dei risultati attesi nell'efficienza energetica. Ed ecco che nell'ultima versione della Sen si ritiene sufficiente un incremento di circa 75 milioni di metri cubi al giorno di ulteriore capacità di erogazione alla punta e di circa 5 miliardi di metri cubi nella capacità di stoccaggio. Ciò consentirà di «mettere in sicurezza il sistema in caso di situazioni di emergenza analoghe a quelle del febbraio 2012, riducendo progressivamente la necessità di misure di contenimento dei consumi industriali e di mantenimento attivazione di centrali elettriche di riserva alimentati a olio combustibile». Non solo, un incremento di questa misura consentirà, secondo il governo, di incrementare la liquidità e la redditività del mercato rappresentando anche un potenziale per la modulazione dei flussi per l'esportazione .
Ecco dunque che nel documento si propone di dare garanzie e sussidi diretti ad un solo nuovo grande rigassificazione della capacità di 8 miliardi di metri cubi «incrementabili a 16 nel caso non si realizzasse almeno uno dei nuovi gasdotti di importazione» previsti da oriente. Tutto ciò, secondo il governo basterebbe a aumentare la sicurezza del sistema gas e «contribuire allo sviluppo dell'hub italiano del gas consentendo all'Italia di diventare un paese di interscambio transito» offrendo servizi a valore aggiunto anche per altri paesi» (stoccaggio e modulazione). Ben vengano, naturalmente,
ulteriori infrastrutture. Che il governo promette comunque di non lasciare a secco di facilitazioni, che saranno garantite soprattutto sul fronte della semplificazione normativa.

Shopping24

Dai nostri archivi