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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2013 alle ore 11:29.
No ai veti locali
E qui veniamo al capitolo forse più dirompente delineato nell'ultima versione della Sen: il potenziamento delle reti, lo sbocco strutturare delle autorizzazioni, il ridimensionamento del potere di veto delle amministrazioni locali, anche con l il ripensamento del prezzo unico nazionale dell'energia elettrica (Pun).
Il potenziamento della modernizzazione della rete di trasmissione elettrica deve accelerare rispetto ai programmi in atto. Anche per consentire al nostro sistema elettrico, che negli ultimi anni è paradossalmente passato da un'insufficienza complessiva ad un eccesso di capacità che crea nuove diseconomicità, di scambiare e soprattutto vendere elettricità all'estero. Il piano di sviluppo della rete di trasmissione «dovrà dare massima priorità agli interventi volti a ridurre le cngestioni tra zone di mercato e i poli di produzione» anche con un'azione comune con l'autorità dell'energia per valutare bene i piani di sviluppo di Terna, che dal canto suo paga negativamente - occorre sottolinearlo - proprio i blocchi autorizzativi e l'ostruzionismo delle amministrazioni locali.
Prezzi diversificati
Anche per questo «assume rilevanza - si legge nella versione finale della Sen - la riflessione sul mantenimento meno del prezzo unico nazionale" dell'elettricità, "a suo tempo introdotto per una comprensibile condivisibile decisione politica di non creare diseguaglianze territoriali soprattutto tra Nord e sud nei pressi di fornitura di un servizio essenziale come quello elettrico dovute a carenza nello sviluppo di infrastrutture e ad un insufficiente sviluppo di un mercato concorrenziale». Un progressivo miglioramento delle infrastrutture e quindi l'eliminazione di queste differenze strutturali potranno creare le condizioni «per una riflessione sul superamento del Pun, con effetti che si ritengono positivi anche per la maggiore efficacia dei sistemi di market coupling» ovvero di armonizzazione delle regole per lo scambio di energia con gli altri paesi.
Nel frattempo la liberalizzazione dovrà essere completata, sfrondando anche gli ultimi residui del vecchio scenario del monopolio protetto. Così "sarà importante definire - sancisce la Sen - un calendario di progressivo confinamento dei regimi di tutela attualmente previsti per la vendita finale ai clienti effettivamente vulnerabili, come già previsto dal decreto legislativo 93/2011" che ha recepito il terzo pacchetto Ue sulla liberalizzazione del mercato. Alla platea diffusa dei clienti, soprattutto le famiglie, dovranno naturalmente essere fornite concrete garanzie, si rimarca nel documento. Il mercato dovrà garantire «efficienza ed equità» oltre a «trasparenza e semplificazione di taluni aspetti» che hanno a che fare con la bolletta di tutti noi.
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