Tecnologia

Galaxy Note 3 in prova, ecco come è fatto e come va

  • Abbonati
  • Accedi
il PHABLET samsung

Galaxy Note 3 in prova, ecco come è fatto e come va

Non rappresenta un salto in avanti significativo e come quello avvenuto nel passaggio tra la prima e il seconda generazione di Samsung Galaxy Note, l'incrocio tra tablet e smartphone dotato di penna magica ha fatto nascere una nuova razza di dispositivi mobili.
La prima cosa che colpisce del Note 3 è il suo display: basta accostarlo (con la medesima immagine o con lo stesso video) al Note II (ma anche ad altri smartphone sempre in Full HD) e la differenza salta agli occhi immediatamente: il nero è nero per davvero perché profondo e omogeneo; la luminosità è eccellente. Davvero una spanna sopra rispetto alla precedente generazione e a molti competitor. Senza contare che il Note 3 presenta una serie di migliorie: lo schermo è anche più grande (5,7 pollici contro 5,5) e il processore da 2,3 GHz è abbinato a una memoria Ram di 3 GB.

Esteticamente il nuovo e il vecchio modello non si discostano molto l'uno dall'altro, benché gli spigoli sono meno arrotondati rispetto al Note II. A dire il vero il 3 assomiglia un po' anche al primo Note. Gli . Da punto di vista costruttivo il Note 3 segue la scia del suo predecessore: i materiali (ultraleggeri, il device ha un peso record di 168 grammi) sono però economici e non convince la finitura superficiale in similpelle con tanto di impunture eseguita sulla rigida cover posteriore che dà accesso al vano batteria e allo slot microSd. Peccato perché al tatto il trattamento superficiale è buono. Tra le chicche spicca il connettore Usb 3.0 compatibile anche con il classico (e obbligatorio) microUsb. Interessante infine la funzione Knox che permette di sdoppiare l'uso del dispositivo tra funzioni personali e quelle per il lavoro in modo da avere due ambienti con diverse regole di sicurezza. Due aree di memoria separate pensate per il cosidetto "bring you own device" (Byod). Ma le vere novità del Note 3 sono tutte a livello software.

A inziare dalla nuova versione di Android 4.3 Jelly Bean che permette di abilitare una serie di funzioni innovative che potenziano l'utilizzo dell'ormai nota S Pen, con cui prendere appunti, disegnare e "catturare oggetti" per condividerli. Con maggiore semplicità e precisione rispetto a prima. A dire il vero la penna ci piace meno: è tornata scomoda e squadrata come quella del Note "I". Come dire che non si sa mai da che lato prenderla.
Tra le innovazioni dell'interfaccia utente spicca il menu rapido Air Command: basta un click sul tasto dello stilo "magico" permette agli utenti di accedere immediatamente a cinque funzionalità di gestione e creazione documenti. Action Memo, Scrapbook, Screen White, S Finder e Pen Window sono alcuni delle funzioni disponibili.

Partiamo Pen Window per utilizzare lo stilo sia per disegnare o prendere appunti sia per accedere ad una piccola finestra di applicazioni in multitasking. Disegnando una rettangolo in qualsiasi zona dello schermo, si aprono applicazioni quali, ad esempio, Youtube, calcolatrice o il Browser senza interrompere le altre attività.
Con Action Memo si scrivono appunti a mano libera, che sono automaticamente convertiti in diversi link elettronici. In più è possibile attivare questi link elettronici per inoltrare chiamate aggiungere contatti (da un numero di telefono scritto a mano con la penna), cercare indirizzi su una mappa (da un indirizzo scritto a mano), inserire una voce nella lista delle cose da fare e molto altro.
Scrapbook fa scaricare e organizzare svariate informazioni provenienti da diverse fonti tra le quali il web, Youtube e la galleria in modo da visualizzarle tutte insieme.

Quando gli utenti salvano contenuti per utilizzarli in futuro, Scrapbook memorizza anche gli Url delle fonti in modo da poter facilmente risalire alle informazioni originarie. Davvero comodo Screen Write per catturare le immagini visualizzate sullo schermo e di annotare commenti o ulteriori informazioni su di esse.
S Finder consente agli utenti di cercare innumerevoli tipi di informazioni sul dispositivo, indipendentemente dal loro formato. Utilizzando parole chiave o filtri quali, ad esempio, data, luogo o tipologia di contenuto, è possibile cercare informazioni, documenti e eventi collegati. Inoltre, si possono effettuare ricerche all'interno dei contenuti scritti a mano negli appunti, memorizzare applicazioni, simboli e formule.

Infine, least but non last, il Note 3 è il compagno ideale dello smartwatch di Samsung, il Galaxy Gear. Al momento il Note 3, con Android 4.3 è l'unico device compatibile con l'orologio "intelligente", ma a breve la sinergia tra orologio e smartphone sarà estesa a prodotti come SIII, S4 e Note 2 con il rilascio di un update software e dell'aggiornamento ad Android 4.3.
Infine da un primissimo contatto con il Gear si ricava una simpatica impressione d'uso. Beninteso è solo un accessorio, non ha un'utilità fondamentale. Del resto nessuno orologio super tecnologico ce l'ha (a chi serve davvero un cronografo radiocontrollato di Casio, Seiko o Citizen per esempio?). Il Gear è una divertente estensione dello smartphone utile per gestire il dispositivo ed evitarne l'estrazione compulsiva dalla giacca.

Basta un tocco per avere sotto controllo chiamate, messaggi e il meteo. Utile anche per controllare il lettore audio e fare qualche scatto "rubato" grazie alla videocamera integrata nel cinturno. Finiture e costruzioni sono di buon livello, non costa poco ma, come accennato, è sicuramente divertente e, poco ma sicuro, non si passa innosservati (d'altra parte, perché averlo altrimenti?). Potrebbe diventare il must have del prossimo Natale. Al polso è abbastanza leggero, ma l'ingombro è notevole. Il display reagisce bene al tocco anche se manca di feedback tattile. Non è subacqueo : questa generazione è solo impermabile.

Infine una nota sul prezzo: il nuovo modello costa 729 euro, che poi sono parenti stretti di 730 se si vuole eliminare l'effetto del "prezzo ottico". E sono dei bei soldi anche in relazione alla dotazione e qualità del dispositivo. Il vecchio Note II costava meno. Anzi addirittura meno dell'allora top di gamma Samsung: il Galaxy S3, evidentemente la casa si è resa conto della svista e ha decsio per un listino da vera ammiraglia.

© Riproduzione riservata