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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2014 alle ore 09:11.
L'ultima modifica è del 03 marzo 2014 alle ore 14:27.

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Nel Sud Italia la situazione è in netta evoluzione. Nel 2009 solo la Campania era una regione a innovazione moderata (secondo il Regional Innovation Index della Ue). In tre anni tutte le regione hanno recuperato e solo la Calabria e il Molise sono rimaste indietro.
Molte Regioni al Sud stanno facendo propria l'istanza della Ue di investire sulla social innovation. «Per noi è evidente che l'innovazione non può essere solo tecnologica ma deve coniugarsi con un benessere sociale, la qualità della vita, la sostenibilità» spiega Adriana Agrimi dirigente all'innovazione della Puglia. Regione che peraltro è stata presa dall'Unione europea come best practice sulla metodologia.

La Basilicata è spesso citata come modello di eccellenza del Sud, ma oggi è impantanata nella palude di una grave crisi. «Per poter recuperare una condizione fortemente critica e valorizzare le nostre potenzialità - spiega l'assessore alle Attività produttive e innovazione tecnologica Raffaele Liberali – dobbiamo riattivare un processo di sviluppo, senza commettere errori e leggerezze nell'utilizzo delle risorse». Il progetto e la visione puntano tra gli altri, sul comparto agroalimentare ed agroindustriale di eccellenza, perché la filiera, per la regione, vale quasi 7 punti di Pil, e circa 22mila occupati, valorizzando per esempio le fattorie sociali e la multifunzionalità dell'agricoltura. Ma punterà anche sulla ricerca sensoristica per il monitoraggio ambientale (sia da suolo che da cielo o da spazio), fornitura di servizi di connessione in banda larga da satellite e di applicazioni Ict necessarie allo sviluppo di location based services, ad esempio in materia di monitoraggio e protezione dei beni culturali e di monitoraggio e gestione delle risorse idriche, agricole, forestali».

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