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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2014 alle ore 16:30.
L'ultima modifica è del 03 aprile 2014 alle ore 11:07.

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Chi è contrario
C'è infatti chi è apertamente critico nei confronti di Suvir cercando di dimostrare come i suoi calcoli facciano acqua. Sul sito Fast Company, un approfondito articolo a firma di tale John Brownlee ha fatto le pulci alle modalità di misurazione seguite dallo studente nel definire le dimensioni della font Garamond e di tutti altri caratteri analizzati. Lo stesso ha fatto il Guardian, citando anch'esso come autorevole esperto in materia l'autoproclamato "fonts & typography geek" Thomas Phinney, che in un post molto dettagliato ha sfatato , di fatto, la tesi dello studente. Ci sono, in estrema sintesi, elementi tecnici che non sono stati presi in considerazione, a cominciare dal fatto che il carattere Garamond è in realtà più piccolo, a parità di punto-dimensioni, rispetto al Times New Roman. Cosa significa questo? Che per certi versi è tutta una questione di punti.

La questione delle dimensioni
Le font sono tradizionalmente misurate in "punti" e ogni punto corrisponde a 1/72esimo di un pollice. Se si stampa a 12 punti, le lettere risultanti sono quindi alte 1/6 di un pollice? Risposta che sembra scontata, ma non è così. Il parametro dei punti, adottato anche in ambito digitale, fa riferimento all'altezza del blocchetto di metallo su cui era posta la lettera in rilievo per effettuare la stampa nel sistema a caratteri mobili. Ogni lettera di un carattere tipografico occupa l'altezza della faccia orizzontale del blocchetto solo in parte o del tutto. Visto che ogni lettera ha un'altezza diversa, ecco spiegato perchè si fa riferimento al blocchetto di metallo per avere un dato omogeneo e uguale per tutta la riga di testo che si sta componendo.

A cosa porta questa dettagliata costatazione? A capire che, stampando a 12 punti, alcuni caratteri tipografici si presentino fisicamente più piccoli di altri, e di conseguenza anche più difficili da leggere. Il Garamond, per esempio, è circa il 15 % più piccolo rispetto alla grandezza media degli altri tre caratteri presi in esami dallo studente. Ma se si riduce il corpo carattere di Times New Roman fino a una dimensione paragonabile ai caratteri Garamond a 12 punti, si ottiene più o meno lo stesso risparmio di inchiostro (nell'ordine del 24%) che ha fatto felici i responsabili della scuola di Suvir. In altre parole, non è vero in senso assoluto che la font Garamond richiede meno inchiostro per stampare; semplicemente le lettere riprodotte su carta con questo carattere sono (alla stessa altezza del blocchetto) più piccole.

Il calcolo dei costi di stampa
C'è infine un ultimo appunto che viene mosso a Suvir. Ed è di natura contabile. Perchè, si chiedono gli esperti, prendere in considerazione il prezzo di mercato di una cartuccia di inchiostro (di una stampante Hp) come riferimento per il calcolo dei costi di stampa quando è noto che le agenzie governative hanno contratti di fornitura basati sulle pagine stampate e non sulla quantità di inchiostro utilizzato? E perchè non è stato considerato il fatto che molti uffici sono dotati di stampanti laser, e cioè macchine che utilizzano toner molto più economici delle cartucce delle ink jet, e che molti documenti ufficiali sono prodotti in centri che utilizzano tecnologie e inchiostri acquistati all'ingrosso a prezzi molto concorrenziali?

Cambiare non avrebbe senso perchè...
Cercando di arrivare a una conclusione logica e comprensibile delle due tesi, si può dire che l'idea di utilizzare meno inchiostro è sicuramente percorribile per contenere i costi di stampa ma non è una questione di carattere tipografico. Lasciare Times New Roman per passare a Garamond non è quindi la soluzione al problema perchè, a parità delle dimensioni del corpo carattere, si renderebbe meno leggibile lo stampato.
Impiegare un carattere più sottile per tagliare i consumi, insomma, non deve e non può pregiudicare la leggibilità dei documenti. E di conseguenza tutto il possibile saving sui costi (e sui consumi di cartucce) ipotizzato da Suvir in realtà non sembra percorribile, se non in minima parte. Eleggere il Times New Roman a colpevole, in ogni caso, appare a questo punto una leggerezza adolescenziale.

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