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Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2014 alle ore 17:09.
L'ultima modifica è del 16 settembre 2014 alle ore 08:47.

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Come anticipato la società di videogame svedese Mojang passerà a Microsoft per 2,5 miliardi di dollari. È la prima acquisizione di peso e la prima mossa di Satya Nadella il nuovo amministratore delegato giunto nella poltrona più importante a febbraio di quest'anno. Nel comunicato ufficiale Microsoft spiega che questa operazione contribuirà a diversificare il portafoglio giochi di Xbox con un titolo presente su tutte le principali piattaforme. Il gioco infatti è presente su Playstation (su Xbox 360), su sistemi operativi mobili come iOs e Android ma non ancora su Windows Phone. L'obiettivo quindi non sarà quello di trasformare Minecraft in una esclusiva ma di spingere ancora di più sulla commercializzazione su dispositivi mobili. Della partita però non ci sarà Markus Persson. Il creatore di Minecraf conosciuto come Notch non verrà "fagocitato" dentro Microsoft: «Ha deciso di non avere ruoli di responsabilità all'interno di una impresa che ora ha rilevanza mondiale», ha spiegato Owen Hill di Mojang. «Se accidentamente riesci a fare qualcosa che attrae l'attenzione allora probabilmente devi abbandonarla immediatamente», ha scritto lo stesso Persson nel suo blog.

Cosa è Minecraft?
È probabilmente l'indie game per antonomasia. Un progetto nato piccolo che però ha conosciuto un successo sorprendente. Chi non lo conoscesse deve pensare al Lego. Una scatola per gli attrezzi digitale per creare mondi. Potremmo definirlo un survival sandbox, un game che vagamente ricorda Second Life. Di giorno raccogli i materiali e costruisci quel che ti pare. Di notte arrivano i mostri e tocca nascondersi. Mojang ha venduto, dal 2009 a oggi, 50 milioni di copie di Minecraft al mondo e ha generato profitti per 100 milioni di dollari solo l'anno scorso dal gioco e da prodotti correlati. In tutto la minuscola azienda svedese nell'ultimo anno ha intascato utili per 115 milioni e un fatturato di 291 milioni. Una performance convincente particolarmente quando la si paragona invece a colossi dei videogiochi online quale Zynga, che con tremila dipendenti nello stesso periodo ha sofferto perdite per 37 milioni e raggranellato un giro d'affari da 873 milioni. Ma più del dato commerciale è interessante la creatività che ha generato. Per esempio, due danesi, Simon Kokkendorf e Thorbjørn Nielsen in collaborazione con l'Agenzia Governativa dei dati geografici danese si è messo a ricreare mattone per mattone il suo Paese. In scala 1 a 1. Fanno 4000 miliardi di blocchi uno dopo l'altro.

Il senso dell'acquisizione dei "minatori"
A parte i signori della Danimarca che evidentemente si sono divertiti non poco, la scelta di Nadella suscita qualche perplessità. Minecraft è un gioco lungimirante, dalle potenzialità notevoli. Su questo non c'è dubbio. Xbox One è una piattaforma di gioco centrale nella strategia della nuova Microsoft ma conta poco in termini di fatturato (il fatturato è di 6,7 miliardi, rappresenti solo l'8% del giro d'affari di Microsoft). Inoltre, il giocatore tipo di Xbox One non ha il profilo da patito di indie game. Evidentemente la scelta di sborsare 2,5 miliardi per una casa di sviluppo indipendente è più legata al mercato mobile. Al di là dell'assenza del gioco su piattaforma mobile Microsoft, sarà interessante capire gli sviluppi commerciali di un gioco che è più che altro una cassetta degli attrezzi digitale che però va affrontata (e maneggiata) con pazienza e fantasia. Come accade per i Lego.

Quanto a Markus, la scelta del creatore di Minecraft appare romantica fino a un certo punto. Diventerà con ogni probabilità il simbolo delle software house indipendenti. Certamente, sarà l'uomo dell'industria dei videogame da tenere d'occhio. Sopratutto perché è difficile immaginare un dopo-Minecraft.

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