Mr Facebook lavora di immagine cercando di farsi amici gli operatori. Per il secondo anno consecutivo il fondatore Mark Zuckerberg si presenta come la star del Mobile World Congress in jeans e maglietta, con un sorriso fiero e ingenuo visto con un certo fastidio dai manager delle telecom in giacca e cravatta. Il suo keynote è dedicato al progetto Internet.org che vuole portare gratuitamente connettività e alcuni servizi online base nelle aree del mondo dove ancora internet non c'è.
Oggi viene offerto in sei Paesi: Zambia, Tanzania, India, Ghana, Kenya e Colombia. «Vogliamo fare di più» dice Zuckerberg. Proprio qui 12 mesi fa aveva lanciato la sfida agli operatori: portiamo internet gratis a chi non ce l'ha, poi i servizi a valore aggiunto pay garantiranno il ritorno dell'investimento.
I grandi operatori si sono dimostrati essenzialmente contrari, specie in un momento in cui lamentano il peso degli investimenti a loro spese mentre gli over the top macinano miliardi di dollari di ricavi con app e pubblicità. Per questo Zuckerberg è tornato sul palco con tre operatori che hanno avuto un buon feedback dopo alcuni mesi di test di internet.org: Airtel Africa, Millcom e Telenor Group. E non ha fatto mancare le lusinghe: «Sono gli operatori a connettere il mondo, non Facebook», aggiungendo che sono loro a far crescere internet e per farlo hanno bisogno di una crescita dei ricavi. Alle domande sulle difficoltà delle telecom a trovare un business model nel nuovo mondo il ceo ha risposto «non so, non sono un operatore e nemmeno un'autorità regolatoria. So però che le app stanno spingendo l'uso di internet e questo è il futuro del business»
Nel pomeriggio era stata Google a illustrare la sua strategia per rendere internet universale, e Zuckerberg si è detto «assolutamente favorevole» all'idea di collaborare al progetto (lo stesso aveva detto il capo di Android, Sundar Pichai, poche ore prima; annunciando peraltro l'imminente lancio di un servizio di connettività wireless che rappresenta una ulteriore minaccia per il business degli operatori).
Qual è il bilancio di questo anno di Internet.org? «Che funziona!» esclama Zuckerberg. «C'era il timore che i servizi free avrebbero cannibalizzato il business tradizionale, abbiamo scoperto il contrario». La parola agli operatori. Ovvio che a parlare sul palco insieme a Zuckerberg sia finita una selezione non casuale. Il Wall Street Journal, alla vigilia, aveva sentito pareri un po' diversi: «Zuckerberg è quel tipo di persona che inviti a una festa e beve il tuo champagne, bacia le tue ragazze e non porta niente» (Denis O'Brien, ceo di Digicel Group, operatore wireless sudamericano). Già un anno fa, il ceo di Vodafone Vittorio Colao si era detto fortemente contrario.
Sul palco, invece, i pareri positivi. «Un anno fa vi avrei detto che Facebook era il diavolo - provoca il ceo di Airtel Africa, Christian De Faria -. Oggi dico che la bestia è più umana: non abbiamo perso ricavi». Mario Zanetti, capo del Latin America per Millicom, sottolinea che durante la sperimentazione in Paraguay il numero di utenti di internet mobile è cresciuto del 30% e che il 40% dei nuovi utenti è rimasto anche dopo i 6 mesi di offerta free.
Si è poi capito che alle telecom non piace il fatto che Facebook, con la chat Messenger e WhatsApp, offra messaggistica gratis. Lui ha risposto che su internet.org la scelta dei servizi da integrare spetta agli operatori dei singoli Paesi. Chissà se li ha convinti.
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