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Zuckerberg cerca di farsi amici gli operatori, ma è una sfida in salita

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MOBILE WORLD CONGRESS di barcellona

Zuckerberg cerca di farsi amici gli operatori, ma è una sfida in salita

Mr Facebook lavora di immagine cercando di farsi amici gli operatori. Per il secondo anno consecutivo il fondatore Mark Zuckerberg si presenta come la star del Mobile World Congress in jeans e maglietta, con un sorriso fiero e ingenuo visto con un certo fastidio dai manager delle telecom in giacca e cravatta. Il suo keynote è dedicato al progetto Internet.org che vuole portare gratuitamente connettività e alcuni servizi online base nelle aree del mondo dove ancora internet non c'è.

Oggi viene offerto in sei Paesi: Zambia, Tanzania, India, Ghana, Kenya e Colombia. «Vogliamo fare di più» dice Zuckerberg. Proprio qui 12 mesi fa aveva lanciato la sfida agli operatori: portiamo internet gratis a chi non ce l'ha, poi i servizi a valore aggiunto pay garantiranno il ritorno dell'investimento.

I grandi operatori si sono dimostrati essenzialmente contrari, specie in un momento in cui lamentano il peso degli investimenti a loro spese mentre gli over the top macinano miliardi di dollari di ricavi con app e pubblicità. Per questo Zuckerberg è tornato sul palco con tre operatori che hanno avuto un buon feedback dopo alcuni mesi di test di internet.org: Airtel Africa, Millcom e Telenor Group. E non ha fatto mancare le lusinghe: «Sono gli operatori a connettere il mondo, non Facebook», aggiungendo che sono loro a far crescere internet e per farlo hanno bisogno di una crescita dei ricavi. Alle domande sulle difficoltà delle telecom a trovare un business model nel nuovo mondo il ceo ha risposto «non so, non sono un operatore e nemmeno un'autorità regolatoria. So però che le app stanno spingendo l'uso di internet e questo è il futuro del business»

Nel pomeriggio era stata Google a illustrare la sua strategia per rendere internet universale, e Zuckerberg si è detto «assolutamente favorevole» all'idea di collaborare al progetto (lo stesso aveva detto il capo di Android, Sundar Pichai, poche ore prima; annunciando peraltro l'imminente lancio di un servizio di connettività wireless che rappresenta una ulteriore minaccia per il business degli operatori).

Qual è il bilancio di questo anno di Internet.org? «Che funziona!» esclama Zuckerberg. «C'era il timore che i servizi free avrebbero cannibalizzato il business tradizionale, abbiamo scoperto il contrario». La parola agli operatori. Ovvio che a parlare sul palco insieme a Zuckerberg sia finita una selezione non casuale. Il Wall Street Journal, alla vigilia, aveva sentito pareri un po' diversi: «Zuckerberg è quel tipo di persona che inviti a una festa e beve il tuo champagne, bacia le tue ragazze e non porta niente» (Denis O'Brien, ceo di Digicel Group, operatore wireless sudamericano). Già un anno fa, il ceo di Vodafone Vittorio Colao si era detto fortemente contrario.

Sul palco, invece, i pareri positivi. «Un anno fa vi avrei detto che Facebook era il diavolo - provoca il ceo di Airtel Africa, Christian De Faria -. Oggi dico che la bestia è più umana: non abbiamo perso ricavi». Mario Zanetti, capo del Latin America per Millicom, sottolinea che durante la sperimentazione in Paraguay il numero di utenti di internet mobile è cresciuto del 30% e che il 40% dei nuovi utenti è rimasto anche dopo i 6 mesi di offerta free.
Si è poi capito che alle telecom non piace il fatto che Facebook, con la chat Messenger e WhatsApp, offra messaggistica gratis. Lui ha risposto che su internet.org la scelta dei servizi da integrare spetta agli operatori dei singoli Paesi. Chissà se li ha convinti.

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