Dal costo molto variabile, ma che può superare le diverse migliaia di euro, sono i droni progettati per un uso professionale. Questi hanno variati utilizzi: dalle riprese video ad alta qualità per il cinema, nel turismo, nella cartografia, alla raccolta di dati aerei di diverso genere –inquinamento dell'aria, radiazioni elettromagnetiche, telefotogrammetria, trasporto di camere multispettrali per l'utilizzo in agricoltura- al monitoraggio di aree altrimenti difficilmente accessibili, come zone impervie, strutture colpite da terremoti o altri disastri ambientali, fino ai compiti legati alla sicurezza.
Questi modelli hanno un prezzo che è in genere proporzionale al peso del carico utile da trasportare: tanto questo è più alto, tanto maggiore sarà il costo. Spesso, i droni con con struttura ad eliche e una grande capacità di carico sono dotati di più di quattro rotori: 6 oppure 8 (rispettivamente esacottero ed ottocottero).
Un'altra caratteristica è la grandissima possibilità di personalizzazione. Per esempio, un drone destinato a riprese aeree avrà caratteristiche differenti rispetto a uno destinato alle rilevazioni ambientali. I più complessi, sono dotati di due diversi telecomandi e sono quindi pilotati da due persone, una delle quali si occupa delle operazioni di volo, mentre il secondo delle funzionalità dell'oggetto trasportato (per esempio, riprese fotografiche e/o cinematografiche).
Questi modelli, inoltre, in genere hanno delle caratteristiche di volo decisamente più avanzate rispetto ai loro fratelli minori per utilizzo hobbistico, principalmente per quanto riguarda la distanza da cui è possibile comandare il drone –che può andare da qualche centinaio di metri a diversi chilometri- e, ovviamente, dell'autonomia di volo, da una quindicina di minuti a un'ora o più. Sono pressoché tutti, inoltre, dotati delle tecnologie più avanzate per garantire precisione e stabilità di volo già viste per i modelli per uso hobbistico.
In questo caso, cambiano anche totalmente le regole di utilizzo che, comunque, nel caso di modelli con massa massima al decollo non superiore a 150 kg (praticamente la totalità dei droni venduti attraverso i canali tradizionali e per gli scopi che sono stati citati sopra) è di gestione dell'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile. Sintetizzando, i droni professionali dal peso da 0 a 25 kg possono essere utilizzati con una dichiarazione autoprodotta per operazioni “non critiche”, ovvero lontano da agglomerati urbani, impianti industriali, caserme e aeroporti. Serve invece una autorizzazione formale in tutti gli altri casi, sempre fornita dall'Enac. E' inoltre necessario avere una specie di “patentino” per l'utilizzo dei droni oltre ai 25 kg, e da qualche mese è obbligatoria anche una assicurazione, nel caso che l'apparecchio possa causare danni a terzi, consigliata anche per chi usa droni per hobby. In futuro verrà creato una specie di “brevetto di volo” per l'utilizzo dei droni in campo professionale. Come ci spiega Matteo Dini, titolare della Dronepoint, azienda del livornese che realizza, vende e fornisce training e assistenza per droni professionali, «La tecnologia è, in questo campo, più avanti della normativa».
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