Abbiamo scambiato quattro chiacchere con Angela Bartolo, fotografa esperta nel settore delle riprese di musicisti che si esibiscono dal vivo. Un comparto particolarmente “difficile”, a causa delle luci spesso basse ed incostanti e della necessità di lavorare in perfetto silenzio.
Angela, l'utilizzo delle fotocamere digitali rispetto al quelle a pellicola ha cambiato il modo di fotografare dei professionisti? In che modo?
Il primo effetto dato dall'utilizzo delle fotocamere digitali è sicuramente la svalutazione di un lavoro che, contrariamente a quanto la nuova tecnologia può far pensare, richiede impegno costante e grande passione, se vogliamo rivolgere la nostra attenzione a un professionismo fotografico serio. In ogni caso, sì, l'utilizzo del digitale ha cambiato profondamente il modo di fotografare. Nessun sensore di nessuna macchina o marca per quanto tecnologicamente avanzato, può uguagliare la qualità e l'incisività di un'immagine su pellicola. Ogni giorno la tecnologia fa nuovi passi avanti, con gli obbiettivi stabilizzati ad esempio; è stata data una svolta decisiva nella produzione di immagini a definizione e nitidezza sempre più alte. In ogni caso l'utilizzo corretto di tanta tecnologia in continuo rapido sviluppo richiede impegno costante da parte dei professionisti, sia economicamente che culturalmente.
Fotografare la musica è impegnativo: si ha a che fare con soggetti spesso poco illuminati e con delle luci che non è possibile gestire. Esistono delle regole base per ottenere dei buoni risultati?
Le regole per ottenere immagini di buona qualità nello spettacolo sono le stesse che è necessario seguire per ogni altro genere di fotografia, però nella fotografia di musica tutto si complica un po' proprio perché le luci non sono controllabili né stabili, e i soggetti sono in movimento.
Qualche consiglio per un fotografo dilettante che vuole cercare di migliorare?
Il fotoamatore evoluto fa scatti tecnicamente perfetti, però il confronto rimane all'interno delle varie riunioni nei vari fotoclub. Il modo migliore per crescere è cercare un confronto con un livello sempre più alto e a questo scopo ritengo utile la frequentazione di workshop o corsi tenuti da professionisti seri che hanno la voglia e la capacità di condividere la loro conoscenza con altre persone.
Quanto conta utilizzare l'attrezzatura “giusta”?
L'attrezzatura ha un 'importanza direttamente proporzionale al tipo di immagini che ci si prefigge di ottenere. Con le compatte a obbiettivo non intercambiabile si possono ottenere immagini di una certa qualità con una buona quantità di luce, altrimenti c'è il rischio che la qualità finale dell'immagine venga a soffrirne.
Le fotografie di Angela Bartolo
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