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Cinquecento studenti alla prova: app e piattaforme per ripensare la scuola

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Cinquecento studenti alla prova: app e piattaforme per ripensare la scuola

Le tecnologie digitali stanno trasformando il mondo della scuola con modalità innovative di apprendimento, permettendo di accorciare le distanze che dividono l’aula scolastica dalla realtà quotidiana degli studenti. E possono fornire anche strumenti innovativi per coinvolgere i ragazzi stessi nella discussione e nella trasformazione dell’apprendimento e della scuola nel suo complesso.

E’ questa la sfida del primo Hack School, la “maratona digitale” dedicata al mondo scuola promossa dal Miur in collaborazione con H-Farm e con Meta che ha visto in due giorni nei padiglioni della Fiera di Milano nell’ambito del Gec, il Congresso globale dell’imprenditorialità, cinquecento studenti del quarto anno di scuola superiore arrivati da tutta Italia all’opera, divisi in una sessantina di team. Che si sono sfidati a suon di idee, di creatività e di applicazioni per trasformare la scuola all’insegna dell’apertura, della valorizzazione delle competenze, del collegamento con il mondo del lavoro e con il territorio e della condivisione dei saperi.

Il risultato sono sei progetti concreti che saranno incubati, sotto l’egida del Miur, nel quartier generale di H-Farm per una settimana la prossima estate. C’è così la app che punta a trasformare la scuola in un ambiente che attira anche l’esterno, attivando al suo interno un centro di cultura che sfrutti le competenze degli studenti e creando una app che metta la cultura e i servizi della scuola al servizio dei cittadini e del territorio.

Nell’ambito del collegamento con il mondo del lavoro e della valorizzazione delle competenze sono emerse una web app in grado di mettere a diposizione le competenze, scolastiche ed extrascolastiche, degli studenti con la trasformazione dei talenti in voti e competenze e una piattaforma che rende visibili le competenze informali dei ragazzi ad aziende e scuole grazie a una card con tecnologia Nfc. Ma anche il filone dell’apertura alla comunità ha visto l’affermazione di un progetto che punta al mondo del lavoro: una app e una card collegata che permette ai ragazzi di vivere un’esperienza personale e professionale collaborativa all’interno della comunità territoriale. Così come il gruppo dedicato all’educazione informale attraverso l’esperienza ha registrato la vittoria di un sito il cui slogan è Impara e lavora, incentrato sull’indicizzazione e sulla trasparenza delle attività di formazione.

Del tutto particolare il contest legato al cibo in ambito scolastico: il team vincente ha sviluppato una nuova tipologia di bottiglia ecologica per il consumo dell'acqua, abbinando un contest in crowdsourcing per sceglere il design per la bottiglia da creare l'anno successivo.

Tutti progetti all’insegna della collaborazione e della condivisione dei saperi, che segnalano una gran voglia degli studenti di partecipare e di dire la loro nella trasformazione della scuola. Proprio per questo il Miur vuole che questa esperienza non resti isolata ma che si trasformi in un format a disposizione delle scuole, da replicare nei prossimi anni, anche a livello locale.

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