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la guerra del livestreaming

Video rivoluzione sui social, Meerkat raccoglie 14 milioni di dollari. E Twitter risponde lanciando Periscope

È un animaletto all’apparenza innocuo ma in fondo è un piccolo mammifero carnivoro, il suricato. Inclinazione che mostra sin dai primi passi Meerkat (in italiano, appunto, suricato, originario del Kalahari, nel sud dell’Africa), app per il livestreaming via social network lanciata il 27 febbraio dal ceo e cofondatore Ben Rubin, 27 anni, ex studente di architettura di Tel Aviv. Ebbene, Meerkat appena nata, e al momento solo su iOs, ha avuto un successo tale da trovare già degli angeli con portafoglio molto ben rifornito.

La startup ha chiuso oggi un primo round di finanziamenti da 14 milioni di dollari grazie al fondo di venture capital Greylock Partners, al quale si sono uniti in cordata numerosi altri (qui il post di Rubin con l’elenco completo), tra i quali l’attore Jared Leto e Chad Hurley, uno dei fondatori di YouTube. Josh Elman, partner di Greylock (ex Twitter e Facebook), entrerà nel board di Meerkat.

La nuova app ha convinto Greylock (il fondo della Bay Area nato nel 1965 gestisce asset per 2,1 miliardi di dollari e ha finanziato la crescita di campioni della Silicon Valley come Facebook, LinkedIn, Dropbox, Medium) anche perché ha rapidamente conquistato centinaia di migliaia di utenti, consentendo la condivisione di video in diretta via Twitter. Quest’ultimo ha subito risposto lanciando oggi una sua app di streaming video, Periscope. Meerkat in sole quattro settimane è balzata in cima alle classifiche dei download dell’Apple Store, arrivando al ventitreesimo posto fra le app social gratuite dopo essere stata al posto numero 75 due settimane prima, secondo i dati raccolti da AppAnnie.

Con Meerkat è possibile commentare le immagini durante lo streaming ma non salvare i video, come già accade per la messaggistica via Snapchat. Nonostante qualche problema di tenuta dei server, la nuova app è stata utilizzata subito da celebrities e giornalisti (alcuni broadcaster hanno trasmesso immagini di cronaca e interviste in diretta) e perfino per trasmettere funzioni religiose.

Twitter, per evitare di dare spazio a un concorrente potenzialmente devastante e a conferma del fatto che una guerra sul livestreaming è già iniziata, ha penalizzato l’app di Rubin impedendo agli utenti di seguire automaticamente chi ha installato Meerkat. Lo scopo, ovviamente, è di limitare la moltiplicazione dell’aggressivo Suricato e spianare la strada a Periscope, acquisita in gennaio (non senza un certo fiuto, quindi) per una cifra compresa fra i 50 e i 100 milioni di dollari.

Periscope, che a breve dovrebbe essere disponibile anche nella versione per Android, a differenza di Meerkat consente anche la registrazione dei video. Il sito di microblogging per messaggi in 140 caratteri, fondato nove anni fa a San Francisco da Jack Dorsey, ha deciso da tempo di ampliare le capacità della piattaforma per l’utilizzo di immagini e video. Nel 2012 ha acquisito il servizio di condivisione video Vine.

Twitter, intanto, secondo eMarketer si appresta a superare negli Stati Uniti il motore di ricerca Yahoo per ricavi in pubblicità online da dispositivi mobili: sale al 5% del mercato (dal 3,6% dello scorso anno) e occupa il terzo posto dopo Facebook (25,5%) e Google (13%). Secondo gli analisti di eMarketer la crescita di Twitter premia la strategia più invasiva del social network, che ha deciso di mostrare la pubblicità a più utenti e ha avviato partnership per ampliare la base dei ricavi. Sono poi state introdotte nuove inserzioni dedicate ad app da installare. Un mercato, quest’ultimo, da 3 miliardi di dollari (solo quest’anno) negli Stati Uniti e pari al 10% dell’intera torta generata dai dispositivi mobili.

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