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Benetton cede i duty free a Dufry

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Benetton cede i duty free a Dufry

  • –Simone Filippetti

La famiglia Benetton esce da World Duty Free. La holding Edizione ha ceduto alla svizzera Dufry l’intera partecipazione del 50,1% per un corrispettivo complessivo pari a 1,3 miliardi di euro. A seguito del closing Dufry lancerà un’Opa obbligatoria sulle rimanenti azioni di Wdf, che porteranno al delisting da Piazza Affari.

D’Ascenzo e Filippetti pagina 17

MILANO

I Benetton vendono i duty free. Dopo mesi di rumors e addirittura anni in cerca di un promesso sposo, arriva la Svizzera.

Ma non è più un matrimonio: niente sposi. La famiglia veneta dice addio ai negozi degli aeroporti. La holding Edizione, la cassaforte di Ponzano Veneto, cede al colosso elvetico Dufry l’intero pacchetto del 50,1% della controllata Wdf, nata appena un anno e mezzo fa, dalla scissione con la casamadre Autogrill.

Gli svizzeri acquisteranno la quota di Ponzano a 10,25 euro per azione: i Benetton escono con un bel gruzzolo, 1,3 miliardi di liquidità. Il premio è consistente, è il 22% sugli ultimi sei mesi. Ma forse il mercato si aspettava qualcosa di più: in Borsa il titolo prezza 10,9 euro e venerdì aveva pure superato quota 11 euro. C’è attesa adesso per la reazione del mercato, lunedì mattina. Molto dipenderà dalle intenzioni degli svizzeri: vogliono limitarsi alla maggioranza? Oppure puntano al controllo totale e a prendersi tutta la società? Considerando che con questa operazione Dufry, che solo nove mesi fa si è comprata pure Nuance, di fatto diventa il numero uno in Europa e tra i primi al mondo nei duty free, avrebbe più senso un'Opa totalitaria perché solo così si estraggono sinergie. In caso di delisting, però, è probabile che il mercato possa reclamare un premio più rotondo. Al momento Dufry mette sul piatto un prezzo che valuta Wdf 13 volte il Mol. Per Nuance, invece, la valutazione era stata di 10 volte.

Sta di fatto che l’annuncio arriva dopo che da mesi si vociferava di trattative per un partner. Nelle ultime settimane era una procedura competitiva, al termine della quale è stato scelto il gruppo svizzero, ha spiegato una nota dell'azienda, per la valenza strategica dell'integrazione del business del travel retail aeroportuale a livello internazionale. Alla fine la scelta è caduta sul pretendente di lungo corso: già anni fa, Dufry aveva intavolato trattative, poi arenatesi. Stavolta, invece, gli svizzeri avrebbero anche l'appoggio finanziario del Qatar, secondo indiscrezioni di mercato.

Il closing dell'operazione ora è soggetta all'approvazione, da parte dell'assemblea degli azionisti di Dufry, di un aumento di capitale finalizzato al parziale finanziamento dell'acquisizione e all'autorizzazione delle competenti Autorità Antitrust. Un gruppo di azionisti, che rappresenta circa il 30% del capitale votante di Dufry, ha comunque già fornito a Edizione e Schema34 impegni irrevocabili di voto in assemblea a favore dell'approvazione dell'aumento di capitale di cui sopra. Entro il terzo trimestre 2015, quindi, si potrebbe chiudere la transazione, a seguito della quale Dufry lancerà un'offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle rimanenti azioni di Wdf.

La cessione di Wdf, nata dalla scisssione con Autogrill, è un ulteriore tassello nella nuova strategia che sta rivoluzionando casa Benetton. La rivoluzione è partita a febbraio del 2012 con il delisting della Benetton Abbigliamento, è proseguita a fine anno con l'avvio del progetto Adr-Atlantia per poi continuare con la scissione di Autogrill. Tre operazioni che valgono in tutto 14 miliardi di euro. Ora l'uscita da Wdf con una valorizzazione superiore alle ultime operazione del comparto.

Edizione e Schema34 sono state assistite nelle trattative dallo studio legale Bonelli, Erede, Pappalardo e da BofA Merrill Lynch quale consulente finanziario. Wdf, invece, è stata assistita da Deutsche Bank.

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