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Dopo 20 anni John Chambers lascia la poltrona di ceo di Cisco

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Dopo 20 anni John Chambers lascia la poltrona di ceo di Cisco

  • –di L.Tre.

Per Cisco è la fine di un’era. Dopo 20 anni di leadership John Chambers fa un passo indietro e lascia il posto di amministratore delegato a Chck Robbins, un veterano, uno del commerciale, l’uomo dalle spalle larghe chiamato così a raccogliere l’eredità di una leggenda come Chambers. La scelta del board di Cisco arrivata in un momento di grande trasformazione per i giganti dell’industria di internet. E in particolare per Cisco. Come anche per Ibm e Hp, quella di Cisco è la storia di un gigante che sta cercando di abbandonare il proprio core business per spostarsi in settori più redditizi come software, sicurezza e datacenter. E oggi una delle parole d’ordine è l’internet delle cose. Nell’agosto dell’anno scorso si è trovata a tagliare migliaia di posti di lavoro (l’8% della forza lavoro a livello globale).

L’eredità di Chambers. Cisco è l'azienda che in passato è riuscita a rivoluzionare interi settori tecnologici. Ad esempio è riuscita a far convivere server e router nello stesso apparecchio, sferrando un colpo ferale al mainframe e rilanciando il mercato del cloud. L’aria è però cominciata a cambiare quattro anni fa quando nuovi attori come Juniper, Riverbed, Aruba sono diventati campioni in segmenti del mercato delle apparecchiature per le telecomunicazioni. La strategia di Chambers fino ad allora è stata quella di cercare nuovi linee di business innovativo, aprire alle startup e puntare su nuovi mercato. Una strategia che ha distratto Cisco dal suo core business, dal suo mercato di riferimento che resta il networking. Nel 2011 la presa di coscienza di aver sbagliato qualche cosa e il cambio di passo.

Il nuovo Ceo. Chuck Robbins entrerà in carica il 26 luglio. Secondo lo stesso Chambers che resterà comunque in Cisco come presidente esecutivo, a contribuire alla scelta di Robbins è stato «il fattore personalità». «Io credo fortemente nella nostra cultura alla Cisco», ha subito dichiarato il nuovo numero uno dando un segnale di continuità. Entrato nel 1997 come account manager, ha scalato velocemente i vertici dell’azienda. Sulle sue spalle più che l’eredità di Chambers peserà l’urgenza di un rilancio.

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