Il nuovo MacBook riesce a fare qualcosa di grandioso per un notebook: creare un senso di stupore e gratificazione estetica appena preso in mano, sensazione che prosegue se lo si apre, con una lieve pressione di un dito, e si accende ammirando la definizione del Retina Display. È la dimostrazione che per quanto smartphone e tablet ci abbiano seriamente provato, a queste condizioni il computer portatile ha ancora molto da dire.
A partire dal design. Che nel caso del MacBook arriva alla massima linea di unione tra tablet e Mac: a partire dalla colorazione (oro, argento e grigio siderale), la dimensione (quando si apre la confezione, in virtù dei suoi 12 pollici potrebbe sembrare il retro di un iPad) e la sparizione del logo della mela illuminata sul coperchio, sostituito da una mela in metallo con finitura a specchio (come iPad e iPhone).
Il nuovo MacBook è un piccolo capolavoro di ingegneria: a partire dalla scocca unica in alluminio fino al raggiungimento di dimensioni piuma. Si va dai 13 millimetri di spessore fino ai 3,5 del punto più sottile. Il peso è di 0,92 kg, contro gli 1,08 del MacBook Air da 11 pollici.
L’essenza del nuovo MacBook è questa. Una specie di dimostrazione di stile: Apple ha realizzato un prodotto di nicchia, perfetto per chi cerca il design e un notebook pensato per la mobilità estrema. Un prodotto che è imperfetto per sua natura. La ricerca di una tale unicità fa sì che Apple debba introdurre una serie di innovazioni che in realtà sono necessarie per raggiungere questa leggerezza: Usb-C, processore Core M e nuova tastiera più sottile. Quella che più salta all’occhio è la Usb-C port. In pratica abbiamo a disposizione un solo ingresso per caricare la batteria, inserire una chiavetta e così via. Per quest’ultima e molti dei restanti utilizzi è necessario un adattatore (le startup si stanno divertendo a trovare soluzioni, ad esempio questa che ha raccolto 250mila dollari su kickstarter).
È vero che con il passare degli anni abbiamo imparato a fare a meno di molti ingressi e periferiche, però per l’anno 2015 questo è un limite funzionale da prendere in considerazione. Interessante che Apple per la prima volta scelga uno standard universale (Usb-C). Non è la prima azienda a farlo (lo hanno già adoperato Nokia e Google-Chromebook) ed è probabile che in qualche anno si imporrà sul mercato e la situazione cambierà. Chi è abituato a usare Mac sentirà la mancanza del connettore Magsafe magnetico.
Passiamo alla tastiera. La prima sensazione è quella di scrivere (quasi) su uno schermo touch. La nuova tecnologia a farfalla fa emergere i tasti di una superficie inferiore del 40% rispetto al meccanismo classico. Si avverte subito e inizialmente si ha la sensazione che i tasti non prendano l’input: viene naturale continuare a verificare che la pressione delle dita si sia tradotta in effettivi comandi. In realtà i tasti sono un po’ più larghi e precisi indifferentemente da dove li si tocchi. Per abituarsi ci sono voluti 2 giorni, superati i quali abbiamo dimenticato ogni nostalgia.
Convincente il nuovo Force Touch. Da spento, se premuto verso il basso non si muove e non fa click. Una volta acceso il Mac, invece, magia: in base alla pressione che esercitiamo riceviamo un feedback tattile. La verità è che la superficie non si muove: a differenza del tradizionale trackpad non avviene nulla di meccanico. I sensori rilevano la pressione sullo schermo in vetro in qualsiasi punto allo stesso modo. ll feedback insomma è artificiale ma incredibilmente veritiero. Arriva anche la possibilità di rilevare la terza dimensione. Apple non è la prima che ci prova, come spiegato in questo articolo. Il meccanismo non è proprio intuitivo. Per adesso si può accelerare un video in QuickTime in base alla pressione, rinominare una cartella, vedere le anteprima dei file o delle pagina web su Safari, zoomare le mappe, cercare la definizione di una parola e altro. Sarà interessante vedere cosa faranno di questa funzione gli sviluppatori: si aprono nuovi utilizzi, a partire dai videogiochi, e secondo indiscrezioni la stessa tecnologia - che già si trova sugli Apple Watch - arriverà sulla prossima generazione di iPhone.
Il processore è Inter Core M. Le prestazioni sulla carta non sono al top ma non è il device giusto a cui chiederle. Il nuovo MacBook fa bene e velocemente tutto quello che serve. Certo, se volete fare editing video in 4K avete sbagliato oggetto del desiderio. Tra l’altro, è il primo Mac senza ventola. Considerando anche la minore dinamicità della tastiera, è un oggetto davvero silenzioso.
In conclusione: bellissimo e imperfetto. Con una imperfezione in più da considerare: costa dai 1500 agli oltre 1800 euro. Sono tanti considerando i limiti di quello che con tutta probabilità è il capostipite di una nuova generazione che andrà a colmare le sue lacune.
È l'ideale per chi vuole il più bel computer portatile in circolazione senza troppe ambizioni hardware. Un oggetto di lusso, qualcosa a cui Apple inizia ad abituarci. Chi vuole avere più porte a disposizione, una batteria ancora più prestante (12 ore contro le 9 dichiarate da Apple) e restare nel mondo Apple può accontentarsi del MacBook Air.
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