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Tre domande (e poche certezze) sull'Hacking Team

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Tre domande (e poche certezze) sull'Hacking Team

La faccenda Hacking Team ha addensato molte nubi sul capitolo della sicurezza informatica, infondendo una certa confusione nell'eterno dilemma del “chi controlla chi”. Del resto, quando hackerano una società di hacker, le reazioni possono essere molteplici, e tutte si trascinano un certo sapore beffardo. Ma cosa è successo veramente ad Hacking Team, al di là di responsabilità, sberleffi e interrogativi?

Cosa fa Hacking Team?
Innanzitutto c'è da chiarire cosa fa la società con sede a Milano. La Hacking Team non è altro che un'azienda fornitrice di servizi di spionaggio digitale. E c'è da aggiungere che nel suo settore riscuote anche un certo successo. È stata fondata nel 2003, e da allora propone soluzioni per indagini informatiche fornendo a polizie ed intellingence di tutto il mondo gli strumenti per farlo. Un esempio? I famigerati malware che entrano nei device e ne setacciano le informazioni. Operazioni del tutto legali, ma non per questo discusse e discutibili. Qualche anno fa la HT è finita nel mirino di giornali e attivisti per alcuni documenti rilasciati da Wikileaks che la riguardavano da vicino. Documenti per i quali Reporter senza frontiere classificò l'azienda milanese fra le compagnie “nemiche di Internet”

Cosa è successo ad Hacking Team?
Un paio di giorni fa, la società di David Vincenzetti ha subito un pensate attacco hacker, grazie al quale sono stati prelevati dagli archivi circa 400 gigabyte di documenti. Successivamente, è stato “bucato” il profilo twitter ufficiale dell'azienda (al quale è stato anche cambiato il nome in Hacked Team, cioè azienda hackerata) e proprio dal social network sono stati diffusi i dati scottanti: file riservati, scambi di email private fra dipendenti e immagini. Dati che metterebbero in luce il rapporto della società con 36 Stati, dei quali alcuni noti per essere illiberali e repressivi come Russia e Sudan. E a far discutere sono le accuse che arrivano dagli attivisti, secondo i quali la società, grazie ai suoi malware, ha spiato giornalisti e politici. Inoltre, gli stessi malware sarebbero in grado – sempre secondo gli attivisti – non solo di spiare ma anche di inserire documenti nel device della vittima, così da poter incastrare un individuo.

Per chi lavora Hacking Team?
L'azienda milanese ha clienti in tutto il mondo, e - almeno a parole - si rivolge esclusivamente a governi ed autorità governative. Tuttavia, da questa spy story tutta italiana esce fuori una nuvola densa di dubbi che vedrebbe coinvolte banche, compagnie telefoniche e compagnie assicurative. Ed è proprio questo il vero capo d'accusa. La Procura di Milano è pronta ad aprire un fascicolo. E si prevede un'inchiesta dalla quale potrà uscire di tutto.

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