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Il mercato italiano del videogioco rialza la testa. Il giro d’affari …

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Videogiochi

Il mercato italiano del videogioco rialza la testa. Il giro d’affari torna sui livelli del 2011

  • –di L.Tre.

La crisi sembra essere alle spalle anche se dal lancio della nuova generazione di console (Ps4, Xbox One e Wii U) ci si poteva aspettare qualcosa di più. Aesvi, l'associazione che rappresenta l'industria dei videogiochi in Italia, torna a dare i numeri sul mercato del videogioco. In base ai dati della società di ricerca GfK Italia, dopo aver chiuso il 2014 con un giro d'affari di quasi 900 milioni di euro, il mercato dei videogiochi ha iniziato il 2015 con un trend positivo, registrando un +3,8% a fine maggio 2015.

Il segnale è confortante, rivela che il videogioco come prodotto culturale e di consumo si è difeso bene in questi anni di contrazione della domanda allargando il pubblico e sostenendo innovazioni tecnologiche che non hanno riscontro nel settore dell’intrattenimento (libri, musica, film). L’industria del gaming a livello mondiale ha un giro d’affari che ha raggiunto i 90 miliardi. In Italia i tassi di crescita del mercato sono però inferiori a quelli di paesi simili. Anche se è difficile avere una misura esatta del giro d’affari.

L'ultimo rapporto di Aesvi sullo stato dell'arte dell'industria videoludica risale al 2011. In questi quattro anni di buco sappiamo che Dal 2009 al 2011 il mercato (software e hardware) si era ristretto passando da 1,1 miliardi a 993 miloni. Il dato diffuso oggi mostra che si sta tornando su questi livelli.

Il segmento più dinamico è quello del digital download (+20%) . A trainare le vendite nei primi 5 mesi dell'anno sono i segmenti dell'hardware (+1,2%) e degli accessori (+6,8%), insieme al software digitale (+20%). In lieve flessione il software pacchettizzato per console (-2,9%), che continua ad essere il segmento più importante del mercato, mentre subisce un calo più rilevante il software pacchettizzato per Pc (-14,3%).

Il peso del gioco fisico rimane rilevante in Italia (il 40% del mercato). Il software è stato il principale contributore del mercato dei videogiochi nel 2014. Il prodotto fisico, i giochi nelle scatole che si vendono nei negozi specializzati o nella grande distribuzione, continua ad avere un peso rilevante, con un fatturato di 346,5 milioni di euro, che rappresenta il 39% del totale mercato. Parallelamente il prodotto digitale ha portato con sé un'ondata di dinamicità nel settore, generando un fatturato di 180 milioni di euro e arrivando al 20% del totale mercato.

Fifa anche quest’anno è il videogioco più venduto. Stravince il calcio. Sul fronte dei videogiochi per console, il titolo più venduto in Italia lo scorso anno è stato il videogioco di calcio Fifa 15 , seguito dalla precedente edizione precedente. I generi di gioco più apprezzati dai videogiocatori italiani sono stati l'azione (39,9%), lo sport (17,2%) e l'avventura (14,5%). Il 2014 è stato, inoltre, caratterizzato dalla conferma del successo di alcuni grandi blockbuster consolidati, come Gran Theft Auto, Call of Duty, Just Dance, Minecraft, Assassin's Creed, Far Cry, Pro Evolution Soccer, Battlefield, Gran Turismo, The Last of Us, Skylanders, Pokemon, e dall'ottima performance di alcune nuove proprietà intellettuali che si sono imposte con forza sul mercato molto velocemente, come Watch Dogs, Destiny e Tomodachi Life.

Il contributo delle nuove console. Dando uno sguardo più generale agli ultimi 5 anni, la diffusione delle console per videogiochi ha subito un incremento significativo dal 2011 al 2015. Oggi quasi 1 italiano su 3 di età superiore ai 14 anni possiede una console (14.1 milioni di persone), contro più di 1 italiano su 4 (10.8 milioni di persone nel 2011). Il tasso di penetrazione è quindi cresciuto di 6 punti percentuali dal 22% al 28%. Quello che è quindi mancato in questi anni è il consumo di “software” videoludico.


Un italiano su due gioca ai videogame. La massa critica è tra i 35 e i 44 anni e si è raggiunta una sostanziale parità dei sessi. Se nel 2011 a videogiocare erano circa 22,2
milioni, nel 2015 i videogiocatori italiani salgono a quota 29,3 milioni. Anche il profilo del videogiocatore si è evoluto in modo significativo negli ultimi anni. Dal 2011 al 2015 il videogioco è diventato più femminile e più adulto, oltre che distribuito in misura più omogenea tra le diverse fasce di età. Le videogiocatrici di sesso femminile erano il 45% nel 2011 e sono il 49% nel 2015. La fascia d'età in cui si registrano più videogiocatori è tra i 35 e i 44 anni (24%), seguono la fascia tra i 45 e i 54 anni (20%) e la fascia tra i 25 e i 34 anni (18%).

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