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Smartphone, Nokia scalda i motori. E assume decine di esperti Android

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Smartphone, Nokia scalda i motori. E assume decine di esperti Android

Il ritorno di Nokia nel mercato degli smartphone è veramente molto vicino. Tanto vicino da pensare che se non fosse per un obbligo contrattuale nei confronti di Microsoft, sottoscritto durante l'atto di vendita della divisione mobile nel settembre 2013, la società finlandese sarebbe già presente sugli scaffali coi suoi device. L'ex più grande produttore di telefonini al mondo, invece, dovrà attendere la seconda metà del 2016. Ma a quanto pare sta preparando un ritorno col botto. Un ritorno che, da quanto trapela da ambienti vicini alla società, sarà interamente focalizzato su Android.

Nokia sembra decisa ad abbandonare la strada del sistema operativo proprietario (ricordate il vecchio Symbian?). Strada che, ad analizzare bene la storia del colosso finlandese, fu fra le cause principali della debacle che portò alla cessione della divisione device a Microsoft per 5,44 miliardi di euro. L'avvento di Apple e successivamente di Android sgretolarono la leadership di Nokia nel giro di poco tempo. Per questo stavolta si punta forte sul sistema operativo di Google. Una scelta che, abbinata alla potenza del marchio Nokia, potrebbe regalare nuove scosse in un mercato dove Apple e Samsung dominano ma le cinesi (da Lenovo a Xiaomi e Huawei) incalzano.

Negli ultimi giorni, secondo quanto riporta Reuters, Nokia ha pubblicato decine di annunci di lavoro rivolti ad ingegneri esperti proprio di Android. Un indizio importante che fa chiarezza su quali siano i piani dell'azienda con sede ad Espoo. C'è da aggiungere, poi, che nelle scorse settimane sempre Nokia ha lanciato il suo tablet (si chiama N1) che adotta proprio Android come sistema operativo. E poi c'è l'App “Z Launcher”, prodotta da Nokia e disponibile su Google Play. Tre indizi che fanno una prova? Forse.

Intanto la società finlandese, che ha deciso di tagliare alcune aree aziendali per focalizzare meglio il suo business, ha incassato qualcosa come 2,8 miliardi di euro dalla cessione delle sue mappe “Here” a tre case automobilistiche tedesche. Fieno in cascina.
@biagiosimonetta

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