Tecnologia

Dossier La tivù ad alta e ultra alta definizione in streaming

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. 10 articoliBanda larga, tutto quello che le aziende (e i cittadini) devono sapere

    La tivù ad alta e ultra alta definizione in streaming

    La tivù ad alta e ultra alta definizione in streaming. I servizi del cloud computing per la competitività delle aziende. Il supporto fondamentale alle “smart city”, città in grado di regolare in modo più efficiente consumi e risorse.

    Possiamo riassumere in questi tre ambiti le applicazioni più immediate della banda ultra larga, a 30 e 100 Megabit, fino ad arrivare al Gigabit. Già: siamo ormai ben oltre la vecchia domanda “che ce ne faremo di tutta questa banda?”. La risposta c'è già perché i Paesi del Nord Europa, Stati Uniti ed Estremo Oriente già ce l'hanno da anni, “tutta questa banda”, fino a 1-2 Gigabit al secondo. Le applicazioni sono quindi ormai un aspetto scontato. Piuttosto, già gli innovatori cominciano a interrogarsi sulle future applicazioni banda ultra larga, quelle da (almeno) 1 Gigabit.

    Film, calcio, videochiamate.
    I 100 Megabit sono ottimali per vedere un film ad alta definizione lasciando banda libera anche per altri servizi. Oppure per l'ultra alta definizione (4K), di cui già sono disponibili i primi film. S'intende che quelle prestazioni servono per fare streaming dei contenuti. Per il semplice download può bastare un'Adsl, ma solo lo streaming dà una perfetta esperienza televisiva (senza attese). E solo lo streaming è indicato- ovviamente- per i contenuti in diretta, anche molto pregiati, come il calcio. Vedere una partita con qualche anche piccolo rallentamento, per colpa della banda, non è accettabile. Stesse esigenze per le video chiamate ad alta definizione e la telepresenza.

    I contenuti premium video saranno certo protagonisti della banda ultra larga italiana, dato che tutti gli operatori li stanno includendo nelle proprie offerte di connessione, facendo anche accordi con terze parti (Netflix, Sky, Mediaset). Sempre sul fronte intrattenimento, anche i videogame in streaming (cloud) richiedono sempre più banda.

    Cloud computing, servizi business
    Affidabilità della connessione e molta banda in upload. Sono i principali pregi delle connessioni in fibra ottica, rispetto alle Adsl, per le aziende italiane. In particolare le nostre Pmi finora hanno sofferto per non poter avere la fibra ottica. Da una parte hanno esigenza di più banda in upload rispetto al modesto megabit fornito dalle Adsl. Dall'altra, a differenza delle aziende medio-grandi, non possono permettersi di comprare dagli operatori un cablaggio ad hoc e quindi devono aspettare di venire coperti naturalmente.
    I servizi business che hanno bisogno di una banda “fibra” sono certo la telepresenza, l'invio di materiale audio-video-foto pesante ai propri clienti o fornitori; ma anche, sempre più, il cloud computing, con cui le aziende possono potenziare il proprio livello digitale e informatico con bassi investimenti iniziali e in poco tempo.

    Smart cities
    La fibra ottica, con la sua stabilità, affidabilità e alta capacità, è l'ossatura ideale per una rete di sensori con cui le città intelligenti regola consumi e risorse. Non è un caso che Enel intenda partecipare alla partita della fibra ottica, per collegare i nuovi contatori energetici che installerà dal 2016.

    Nell'ambito smart cities spesso viene inserita anche la telemedicina e la telechirurgia, in quanto servizi offerti a persone nel ruolo di cittadini. In Svezia, la fibra ottica supporta già video chiamate ad alta definizione che aiutano la diagnosi a distanza, coadiuvate dai sensori collegati al paziente. La fibra è poi necessaria per un teleconsulto durante l'operazione o per manovrare a distanza i robot chirurgici, come avviene già in alcuni ospedali americani.

    I servizi futuristici
    Vint Cerf, uno dei padri di internet, ritiene che le principali app dell'era del Gigabit saranno tre: video 3D, smart city e stampa 3D. A questi potremmo aggiungere la realtà virtuale in streaming (per parlare con persone, visitare posti in tempo reale), i film 8K; le auto connesse e a guida autonoma, che si basano su una rete 5G a bassissima latenza (meno di un millisecondo), a sua volta supportata da una “ossatura” in fibra ottica.
    La stampa 3D merita un approfondimento per i suoi impatti immediati e importanti sul tessuto economico di un Paese industriale come l'Italia.

    Cerf immagina network immensi di stampanti 3D che si coordinano a distanza via cloud per arrivare, tutti insieme separatamente, a un prodotto finale. Tra i primi a puntare il dito sui rischi per il sistema Italia è stato l'osservatorio Smart Manufacturing del Politecnico di Milano. «Ad avere bisogno di un network molto veloce e affidabile sono le piattaforme cloud per l'industria smart. Per la stampa 3D si può parlare di “machine as a service”, di cui si cominciano ad avere i primi esempi», dice Giovanni Miragliotta, responsabile della ricerca per questo osservatorio del Politecnico. C'è un progetto della Adige Spa (media azienda produttrice di sistemi di taglio laser), che ha permesso a un proprio cliente olandese di mandare disegni, specifiche di lavorazione e richieste di prevendita direttamente via web.

    © Riproduzione riservata