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Fifa 16, la demo in campo: grafica da stupore per distanziare Pes.…

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Fifa 16, la demo in campo: grafica da stupore per distanziare Pes. Chi vincerà?

Tranquillizziamo i fan: il tatuaggio sull’avambraccio destro di Messi c’è. Ma per fortuna non è l’unica meraviglia grafica di Fifa 16 nella demo appena rilasciata per il test degli appassionati (oltre 13 milioni nel 2014) su Playstation, Xbox e Pc, quando mancano ormai due settimane al debutto del gioco completo. Pensavo fosse una sensazione del tutto personale lo stupore all’avvio del gioco, che si presenta entrando subito nel vivo, con un match leggendario, El Clásico fra Real Madrid e Barcellona. Per essere sicuro di non sbagliarmi ho confrontato con Fifa 15, subito. Nessun errore.

E allora, c’è un Bernabeu a dir poco strepitoso. Messi e Ronaldo che bucano lo schermo come mai prima. Il clima da derby in mondovisione è assicurato da effetti sonori molto realistici, con i cori autentici delle tifoserie, non incoraggiamenti generici o boati sempre uguali (tipo un certo videogioco concorrente, che ha altre frecce al suo arco). Gli spettatori sugli spalti completano il quadro, anche in questo i progressi sono evidenti: lo stadio, in definitiva, sembra vivo e il giocatore rischia di rimanere ipnotizzato sul divano da tanta cura dei dettagli. Anche i menu sono rinnovati, immediati e decisamente più accattivanti (di quelli del noto concorrente).

Ma poi?

La sostanza di un videogioco sportivo, in effetti, dovrebbe essere, appunto, il gioco. E Fifa 16 non scherza affatto, mettendo in campo l’artiglieria pesante delle novità a un mese dalla demo del rivale di sempre, Pro Evolution Soccer, che ha cercato di assicurarsi un piccolo vantaggio commerciale giocando d’anticipo (anche nei negozi: sarà disponibile una settimana prima, dal 17 settembre).

Le varianti tattiche sono moltissime e possono essere cambiate facilmente a partita in corso, addirittura con un comando vocale. È un’innovazione interessante, questa. Quante volte vi sarà capitato di gridare davanti al televisore: contropiede! difendi! cambia a centrocampo! pressing! Dubiterei di poter mai avere la lucidità per dare ordini tipo “mettila filtrante” o “filtrante alto”, ma, su tattiche e contromosse ci sarà da divertirsi perché con il riconoscimento vocale si dirige la squadra come dalla panchina e l’adrenalina inevitabilmente sale. Si può anche stare “in regia” per scegliere l’inquadratura, a seconda del momento del match: “cambia visuale televisiva”, “fondo campo”, “tribuna stampa” sono alcuni dei comandi a disposizione.

Quanto al gameplay, la difesa sembra più attenta, gioca d’anticipo sulle verticalizzazioni avversarie, e i tackle, i contrasti in scivolata, sono meno svagati e più precisi. Anche se le animazioni, a volte, restano ancora piuttosto improbabili.

Anche a centrocampo l’IA, l’intelligenza artificiale, controlla meglio posizione e movimenti, sia in fase difensiva che offensiva. I nuovi passaggi filtranti, quelli che tagliano fuori la difesa avversaria, possono dare delle gran soddisfazioni, disegnano traiettorie velenose e se, da principianti, si chiede un aiuto lasciandosi aiutare dall’IA (c’è anche il Fifa Trainer, per farsi guidare in partita) il divertimento è assicurato.

In attacco i cross dinamici lanciano le punte verso la porta rovesciando il fronte in attimi. Il dribbling no touch, copyright Leo Messi, che ha contribuito in prima persona a trasferire nel gioco i suoi movimenti, lascia sul posto i centrali aprendo praterie verso la porta. Ovvio, non se lo possono permettere proprio tutti. Infine, i tiri sono credibili, qualche volta un po’ troppo generosi, quasi lasciando il dubbio che non siamo stati davvero noi a fare quel gol pazzesco.

Capitolo portieri: a me sembra che anche qui ci sia stato un sensibile miglioramento. I movimenti e i tuffi sono uno spettacolo nello spettacolo (forse concedono perfino troppo all’estetica, a volte le uscite sono spericolate ma pure un po’ barocche). Almeno quelli dei migliori goalies presenti in questa demo, che offre in assaggio 12 squadre fra cui - oltre a Real Madrid e Barcellona - Manchester City, i due Borussia più famosi (Dortmund e Moenchengladbach), Chelsea, Paris Saint-Germain, Inter, River Plate e Seattle Sounders.

Debutta il calcio femminile - e in questo i californiani di Electronic Arts bruciano i giapponesi di Konami, casa produttrice di Pes - con due nazionali: Germania e Stati Uniti. Nel gioco definitivo i team femminili saranno 12, tutte nazionali. Un modo per aprire anche a un altro tipo di pubblico. Un buon inizio, anche se la mancanza delle leghe nazionali è una scelta che può lasciare perplessi.

Tutto bene allora? Il gioco in Fifa 16 sembra fluire meglio rispetto all’anno scorso e l’aggressività delle difese non frustra eccessivamente i tentativi di attacco come mi era capitato spesso nell’edizione precedente, in cui i ritmi erano infernali, innaturali, più da sparatutto che da simulazione del calcio. Lo ammetto, non sono un campione, ma vedere il Newcastle o il West Ham dominare il Chelsea a Stamford Bridge non è cosa di tutti i giorni. In Fifa 15 mi capitava regolarmente giocando contro l’IA. A tutto vantaggio dello stile Pes, più ragionato e tattico, tornato in grande stile nel 2014 con la versione next gen, dopo anni di oblio e la secca perdita di quote di mercato.

Nel confronto fra le due demo Fifa sta saldamente davanti per la cura maniacale della cornice (stadio, prato, tifo, telecronaca - sempre loro, gli inossidabili Martin Tyler e Alan Smith - l’arbitro con il vanishing spray per la distanza nelle punizioni; in due parole, il clima partita). Avvicina ma non sorpassa Pes sul piano della fedeltà alla simulazione (i movimenti in campo nel gioco Konami restano più naturali, quasi umani e le scelte tattiche appaiono più “intelligenti”). Alza l’asticella nell’interazione grazie al riconoscimento vocale. E adesso, a voi la scelta.

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