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Gli studenti italiani hanno competenze inadeguate: uno su quattro insufficiente in matematica

Solo il 14% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare al nido, il 68% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno e il 64% dei minori non accede ad attività ricreative, sportive o culturali. Il risultato di questa scarsa offerta di servizi educativi ha conseguenze dirette: un quindicenne su quattro è sotto la soglia minima di competenze in matematica e quasi uno su cinque in lettura. Basti pensare che quasi la metà dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro l'anno precedente, più della metà (55%) non ha visitato un museo e il 45,5% non svolto alcuna attività sportiva.

È un quadro sconfortante quello che esce dal rapporto “Illuminiamo il futuro 2030” pubblicato da Save the Children, tanto più che i dati peggiorano notevolmente nelle fasce più povere, tenendo conto che il 13,8 dei minori vive oggi in povertà assoluta: tra di loro il 36% ha competenze insufficenti in matematica e il 29% in lettura. Non è una scoperta che povertà economica e povertà educativa vadano a braccetto e, anzi si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione, ma i numeri fotografano una realtà in cui “una parte troppo ampia degli adolescenti è priva di quelle competenze necessarie per crescere e farsi strada nella vita”, sottolinea Valerio Neri, direttore generale dell'organizzazione che tutela i bambini e i loro diritti.

Proprio per evitare il proliferare del fenomeno e che il futuro dei ragazzi sia determinato dalla loro provenienza sociale, Save the Children lancia tre “obiettivi per liberare i bambini dalla povertà educativa”: entro il 2030 “tutti i minori devono poter apprendere, sperimentare, sviluppare capacità, talenti e aspirazioni; tutti i minori devono poter avere accesso all'offerta educativa di qualità; eliminare la povertà minorile per favorire la crescita educativa”.

Le povertà educative colpiscono in particolare il Meridione, dove la percentuale di adolescenti con competenze insufficienti in matematica e lettura raggiunge il 44 e il 42% rispettivamente, mentre, per quanto riguarda il genere, le ragazze sono svantaggiate per la matematica (23% contro il 20% dei maschi) e i ragazzi sulla lettura (23% contro 11%).
Per ciascuno dei tre obiettivi viene individuata una tabella di marcia e obiettivi precisi. Entro il 2030 tutti i ragazzi di 15 anni dovranno raggiungere le competenze necessarie in matematica e lettura, il tasso di dispersione scolastica dovrà scendere dal 15 al 5% e tutti i minori dovranno svolgere almeno quattro attività culturali e sportive.

Sempre entro il 2030 l'offerta educativa dovrà garantire che la differenza della copertura pubblica dei servizi per l'infanzia tra le regione scenda dal 25 al 10%, che tutte le classi della scuola primaria e secondaria offrano il tempo pieno e attività extracurriculari e garantiscano un servizio mensa di qualità e gratuito per i minori in povertà, che tutti gli alunni sia in infrastrutture adeguate per l'apprendimento e dotate di connessione a internet veloce (oggi assente nel 28% delle scuole). Ma, soprattutto, entro il 2030 il tasso di povertà assoluta dei minori, oggi al 13,8%, dovrà essere azzerato, con l'impegno di azzerarlo entro il 2020.

Per contribuire all'azione di riduzione della povertà educativa, dal maggio 2014 Save the Children ha lanciato la campagna “Illuminiamo il futuro”, con l'apertura dei “Punti luce”: 13 spazi educativi in quartieri svantaggiati delle città, che garantiscono una serie di attività gratuite per i minori e le loro famiglie.

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