La Cina incalza, il Giappone rallenta. Almeno sui brevetti. Tokyo ha registrato un calo del 4,2% nelle richieste di tutela della proprietà intellettuale tra 2012 e 2013, contro l'aumento-monstre del 26,3% messo a segno dalla Repubblica Popolare Cinese. Una battuta d'arresto che arriva da lontano, se si considera che tra 2003 e 2013 le domande sono diminuite di un quinto. Ma, appunto, una battuta e non un crollo: il Giappone resta la terza fucina più proficua di brevetti, con un totale di 328.436 domande nel 2013 concentrate soprattutto su elettronica e device.