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Garmin lancia il bike radar per «farsi vedere» dagli automobilisti

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ciclismo 2.0

Garmin lancia il bike radar per «farsi vedere» dagli automobilisti

Il ciclista procede su due ruote come un acrobata sul filo. Il suo è un equilibrio dinamico – sto in piedi solo se mi muovo – ma precario. Negli ultimi 10 anni, secondo i dati di #salvaiciclisti, sulle strade italiane sono morti 2.556 ciclisti. La lista è in difetto. Il tema della sicurezza è ancora più stringente in Italia dove molti automobilisti sono abituati, per un fatto culturale ma anche di mancanza di etica civile, più che in altri paesi europei, a non rispettare il Codice della strada. Le regole ci sono ma non vengono fatte rispettare.

Chi avanza su due ruote o chi cammina è il soggetto più debole sulla strada. Chi procede in auto è protetto da uno scafandro di acciaio, isolato dall'esterno dalla musica e dai vetri. Sempre più distratto nell'era di internet dall'inutile necessità di essere sempre connesso. Basta un sms, una sbirciatina su social o mail mentre si è al volante per rischiare di causare una tragedia. E dall’altra parte, basta un niente per essere investiti anche se si fa attenzione, anche se si avanza pedalando con le orecchie rivolte all'indietro sperando il santo protettore dei ciclisti che chi arriva dentro quell’auto a tutta velocità ti veda mentre pedali tra il guard rail e il cordolo di cemento che lambisce l'asfalto, schivando buchi a volte più pericolosi del traffico – le strade italiane sono un disastro, i comuni non hanno i soldi, le province non ci sono più: basta passare il confine per capire la differenza. Insomma chi usa la bicicletta come mezzo di trasporto o semplicemente per fare sport rischia la vita.

Secondo il ministero dei Trasporti americano quasi il 40% degli incidenti mortali con la bicicletta avvengono con la stessa dinamica: tamponamento di un veicolo in arrivo alle spalle del ciclista.

Garmin ha appena presentato una serie di prodotti per aumentare la sicurezza dei ciclisti. Il Varia Bike Radar è un vero e proprio radar, piccolo e leggerissimo che si attacca dietro la sella, con un sensore e una fila di luci led rosse, visibili anche di giorno. Il radar avverte i veicoli in avvicinamento della presenza di un ciclista lampeggiando più intensamente a mano a mano che questi arrivano. Quello di Garmin è il primo sistema al mondo di radar pensato per la bicicletta. Varia Bike Radar pesa pochi grammi (63,5 gr.) e sta nel palmo di una mano ma è un sistema sofisticatissimo in grado di rilevare fino a otto veicoli in avvicinamento (auto, trattori, camion etc etc) in un raggio di 140 metri. Il radar si ricarica in un paio d’ore con un cavo micro Usb e viene venduto con una serie di staffe per essere attaccato sia nei reggisella tradizionali che in quelli “aero” in carbonio. Funziona autonomamente assieme a un piccolo Display radar da manubrio (che pesa 28,5 grammi) in modalità wireless. O con i gps bike computer Edge della Garmin compatibili. In pratica sul Display radar da manubrio una serie di led avvisano il ciclista di un veicolo in avvicinamento e della sua velocità: un led da verde diventa rosso e lampeggia quando passa l'auto, un'altra serie di led bianchi scorrono dal basso verso l'alto simulando visivamente la velocità di avvicinamento del veicolo e avvertono il ciclista. L’ho provato alla Granfondo Roma ed effettivamente funziona perché nel momento in cui ti passa accanto l’auto stai attento a tenere le mani attaccate al manubrio e a non scartare verso l’esterno, anche se davanti a te c’è - capita spesso - un pericolo buco nell’asfalto. E mentre tu sei attento l’automobilista dietro di te viene avvisato da i led luminosi che si accendono tutti a intermittenza progressiva all’avvicinarsi dell’auto. Come a dire: guardami, esisto, non mi investire.

Il Varia bike radar si può usare da solo anche con uno dei bike computer Edge compatibili. In questo caso sui bordi dello display del computerino appaiono delle strisce verdi che diventano ambra e poi rossi in base al grado di pericolo. Anche qui, la posizione dell'auto viene indicata da un punto che avanza dal basso verso l'alto via via che l'auto si avvicina al ciclista, avvisandolo del pericolo. Il Bike radar è facilissimo da usare, intuitivo quasi. Facile da caricare. Da montare e da smontare (per evitare furti nella pausa caffè) ma una volta usato diventerà un ausilio irrinunciabile per aumentare la sicurezza quando si va in bici. La batteria dura fino a 10 ore in modalità lampeggiante e fino a 4 ore in modalità fissa.

Il Bike radar da solo costa 199 euro, Iva compresa (per chi già possiede un bike computer Edge compatibile ). E costa invece 299 euro con il Display radar da manubrio (per chi invece decide di usare solo il radar e non possiede un Edge). Il Bike radar è già compatibile con il bike computer Edge 1000. Da qui a dicembre, con l'aggiornamento software, sarà compatibile anche con gli Edge 25, 510, 520, 810 e Touring Plus.

Non è l’unico ausilio pensato da Garmin per la sicurezza di chi viaggia su due ruote. Fa parte del pacchetto il Varia Lights, un vero e proprio sistema di illuminazione smart composto da un fanale anteriore che si collega in modalità wireless con i bike computer Garmin e che si accende e si spegne automaticamente in condizioni di scarsa visibilità (non solo quando fa sera, ma anche se si entra in un tunnel poco illuminato o in un bosco con la mtb, ad esempio).

La cosa interessante di questa Smart Bike Light, è che si tratta di un fanale intelligente collegato al Gps che si accende automaticamente al calar del sole o in condizioni di scarsa visibilità, si spegne quando torna la luce. E varia la sua intensità luminosa e il fascio di luce in relazione alla velocità. In pratica, sfruttando i dati di velocità trasmessi da Edge il fanale anteriore (da 600 lumen, un vero e proprio fanale) indirizza automaticamente il fascio luminoso sulla porzione di strada più corretta da illuminare: il campo visivo diventa più profondo quando si va veloci e si restringe invece quando si va piano. Allo stesso tempo, la luce posteriore (da 28 lumen) quando la bici diminuisce di velocità aumenta l’intensità per indicare chi arriva da dietro che si sta frenando. Funziona come lo stop di un’auto. E’ disponibile come accessorio un telecomando per azionare le luci dal manubrio e anche per impostare delle frecce per la bici, con due luci posteriori montate insieme (più adatti a un uso cicloturistico nel Nord Europa, probabilmente).

La batteria del fanale anteriore dura fino a 4 ore alla massima intensita e dalle 4 alle 8 ore per la luce posteriore (modalità fissa o lampeggiante). Ma in Garmin stanno già studiando un modo per alimentarla direttamente con il moto perpetuo della pedalata. Così come è per il Bike radar anche il sistema di illuminazione è compatibile con una serie di staffe per essere montato con facilità assieme agli altri dispositivi Garmin e smontato in un secondo (sempre per evitare il furto con destrezza durante la pausa caffè).

Il sistema di illuminazione è resistente all’acqua con un grado di impermeabilità IPX7 . Il fanale anteriore costa 199 euro iva compresa, La luce posteriore 69 euro. Tutto il sistema con il telecomando 299 euro.

Un’ultima chicca di Garmin in termini di sicurezza è contenuta per ora nei suoi bike computer Edge 1000 ed Explorer, ma a fine anno progressivamente con gli aggiornamenti software anche per altri ciclocomputer, è il “Live tracking routing” la funzione che permette di seguire la posizione dei ciclisti in tempo reale su uno smartphone in remoto (la moglie o l’allenatore) e anche i dati della prestazione. Oltre alla funzione che identifica la posizione c’è un rilevatore di incidente, l’Incident detection alert. Si attiva nel caso in cui la bicicletta subisca un impatto violento, resti abbandonata in strada o venga travolta. Dal bike computer parte in automatico dopo qualche secondo un messaggio di aiuto ad un numero telefonico prestabilito o una mail indicando con un hyperlink anche l'esatta posizione dell’incidente su Gmap. Un salvavita ulteriore per chi ama pedalare da solo, o in Mtb perdersi nei sentieri e nei boschi sperduti. Lontani da tutti ma connessi con casa. Non sia mai che...

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