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Pagamento in contanti? In Danimarca e Svezia sono pronti a farne a meno

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Pagamento in contanti? In Danimarca e Svezia sono pronti a farne a meno

Il limite all'utilizzo del contante è argomento difficile, e spesso divide le opinioni quasi fosse una partita di calcio. Ci sono gli incalliti sostenitori del cash free, della serie: se il danaro è di mio decido io. E ci sono quelli che, soprattutto per comodità, delle banconote in tasca fanno volentieri a meno. Dietro questa visione un po' da stadio, si nascondono complessità finanziarie che attraversano territori delicati: corruzione, economia sommersa, ma anche tracciabilità e commissioni bancarie.

Oggi che il governo Renzi si appresta a innalzare il limite dei pagamenti in contante da 1000 a 3000 euro, diventano interessanti gli esempi di due Paesi che da tempo hanno intrapreso la strada del cashless, e che nei prossimi mesi sembrano pronti a dare l'accelerata decisiva. Si tratta di Svezia e Danimarca, nazioni dove – ironia della sorte – un limite vero e proprio al contante non esiste. Da Stoccolma a Copenaghen, l'idea di disfarsi dei pagamenti in cash si sta concretizzando settimana dopo settimana. Uno studio di Mastercard posiziona i due Paesi ai primi posti per l'utilizzo di pagamenti elettronici. E le mosse dei governi spingono in questa direzione.

A Copenaghen pagare un venditore ambulante con la carta di credito è ormai prassi. Anche gli strilloni che vendono i giornali lungo il Nyhavn, o agli angoli dei giardini di Tivoli, hanno un Pos attaccato alla cintura. Secondo uno studio della Danske Bank, oltre un terzo dei danesi utilizza la app MobilePay, che consente il pagamento attraverso gli smartphone. Da qualche mese, inoltre, si sta discutendo dell'eventualità di abolire l'obbligo – per i negozianti – di accettare pagamenti in contanti a partire dal 2016. E non è da escludere che presto molti negozi, ristoranti e pompe di benzina mandino in cantina la vecchia cassa.

In Svezia la situazione è molto simile a quella danese. Uno studio dello Stockholm's KTH Royal Institute of Technology ha evidenziato un calo progressivo dei pagamenti in cash, con conseguente crescita delle transazioni attraverso carte di credito. Secondo lo stesso studio, molto presto la nazione dirà addio al contante. A Stoccolma, i ticket per i bus cittadini sono acquistabili a bordo, avvicinando lo smartphone alle colonnine connesse del mobile payment (tecnologia introdotta anche a Londra da qualche mese). E nei bar, o nei supermercati, accettano la carta di credito anche per pagare un pacchetto di chewingum.

Limiti e opportunità tecnologiche
Il modello cashless è sicuramente agevolato dal progresso tecnologico. Titani come Apple e Google stanno spingendo con forza i loro metodi di pagamento in mobile (Apple Pay e Android Pay, già attivi negli Usa). E la propensione a essere sempre più smarphone centrici aiuterà questo processo. Di contro, due fattori importanti. Il primo è quello relativo alle frodi informatiche. Perché se col contante in tasca c'è il rischio di essere scippati attraversando una strada di periferia, una carta di credito è aggredibile in ogni momento e a prescindere dal luogo in cui ci si trova. Poi c'è il discorso della tracciabilità dei pagamenti, strettamente legato a una profilazione degli utenti che diventa estrema. E qui si apre un discorso infinito. Ma forse è un'altra storia.

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