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Leica lancia la nuova SL e strizza un occhio al mercato video

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Leica lancia la nuova SL e strizza un occhio al mercato video

La Ferrari delle macchine fotografiche lancia un nuovo apparecchio professionale che strizza l'occhio al mercato video e ai prosumer di fascia alta. E svela in parte il segreto del Made in Germany che fa la guerra ai colossi dell'elettronica americani e giapponesi.

La nuova fotocamera è la Leica SL (Typ 601, secondo i codici dell'azienda tedesca che cento e uno anni fa ha inventato il formato a pellicola 24x36 di 35 mm), un robusto apparecchio con sensore full frame (24 megapixel Cmos, lo stesso della Leica Q), con corpo realizzato per estrusione da un unico blocco di alluminio fresato di generose dimensioni. Linee pulite ed essenziali, seguendo una filosofia che i tedeschi riassumono nella frase “Das Wesentliche”: «Questa non è la presentazione di un nuovo prodotto – ha detto il presidente e maggior azionista di Leica, Andreas Kaufmann – ma la celebrazione della fotografia. Con le nostre 40 gallerie in tutto il mondo (Milano inclusa, NdR), vogliamo mostrare quello che amiamo, le fotografie e il lavoro dei fotografi. I nostri apparecchi sono questi: strumenti per aiutare i fotografi ad arrivare alla foto che desiderano di scattare. Per questo da Henry Cartier Bresson a Mario Dondero, le Leica sono state utilizzate più di qualsiasi altro apparecchio per scattare immagini che rappresentano l'essenza della fotografia».

La nuova SL ha un mirino digitale da 4,4 milioni di pixel e uno schermo touch da 2,95 pollici con un milione di pixel, più un display monocromatico da un pollice sulla calotta. Scatto continuo da 11 fotogammi al secondo, sistema di autofocus a rilevazione di contrasto da 49 punti, minijoystick per lavorare meglio con la gestione delle informazioni molto essenziali, nella filosofia delle macchine digitali di Leica, divenuta famosa a partire dagli anni Cinquanta con la serie M di macchine a telemetro, oggi disponibili anche in digitale.

La Leica è considerata oggetto di culto oltre che di moda, i suoi apparecchi vengono collezionati e ci sono in commercio numerose edizioni limitate o speciali, realizzate da attori e cantanti (come il set “Correspondent” di Lenny Kravitz) o su piccoli ordinativi (la serie Safari) che hanno prezzi particolarmente elevati e sono ricercate dagli appassionati collezionisti. Ma è anche uno strumento professionale o per prosumer di fascia alta, con grande capacità di spesa. La nuova Leica SL, dotata di connessione WiFi, app per iOS e Android in grado di comandarla a distanza (oppure si possono scaricare le immagini senza fili direttamente su Pc) e con buona predisposizione al video con capacità di filmato 4K, costa solo corpo 7450 dollari, mentre uno dei tre obiettivi che vengono proposti, lo zoom Leica Vario Elmarit-SL 24–90mm F2,8–4 ASPH avrà un costo di 4950 dollari.

Leica, oltre allo zoom 24–90mm, ha preparato presentato anche altre due lenti: l'Apo-Vario Elmarit-SL 90–280mm F2 0,8–4 e il Summilux-SL 50mm F1.4 ASPH. Tutte e tre le lenti sono tropicalizzate come il corpo della SL. In più, gli adattatori di Leica permetteranno di utilizzare le lenti degli altri sistemi della casa di Weztlar: 6 obiettivi con montatura T (senza bisogno di adattatore), 48 obiettivi M, 16 obiettivi S, 51 obiettivi R, 21 obiettivi cinematografici. «In questo settore – ha detto il neo-appuntato Ceo dell'azienda, Oliver Kaltner - Leica ha raggiunto risultati importanti. Pochi sanno che su dieci film premiati con l'Oscar nel 2015 ben sei sono stati girati utilizzando i nostri obiettivi». Altre sei lenti verranno presentate nei prossimi mesi.

L'azienda, che fino agli anni Ottanta si chiamava Leitz, dal fondatore Ernst Leitz, ha visto a partire dagli anni Venti la nascita del suo primo prodotto di successo ad opera dell'ingegnere ottico Oskar Barnack, la Leica I (dalla contrazione di Leitz Camera). In seguito, dopo aver lanciato la generazione M a partire dal 1954, durante la crisi degli anni Ottanta per l'avvento delle macchine reflex giapponesi, Leitz ha cambiato nome assumendo quello della sua linea di prodotti più significativi, le fotocamere Leica, anche se gli altri marchi del gruppo hanno continuato a produrre strumenti ottici di precisione (attualmente Leica Camera ha tre società sorelle, indipendenti nella gestione: Leica Microsystems, Leica Biosystems e Leica Geosystems).

L'imprenditore austriaco Andreas Kaufmann ha preso il controllo di Leica a inizio del nuovo millennio assieme al fondo Blackstone, ha delistato il “dinosauro della pellicola” dalla Borsa e lo ha trasformato in una dinamica azienda privata che ha investito a 360 gradi sul digitale, la ricerca (sensori e processori delle sue macchine sono progettati internamente da Leica, così come tradizionalmente i vetri e le formule ottiche dei suoi obiettivi) e le attività di marketing e commerciali. Oggi Leica ha investito nell'apertura di una serie di negozi monomarca di proprietà che ricalcano il modello degli Apple Store dell'azienda californiana di Mac e iPhone (anche in Italia dove dal 2012 ha aperto una sua filiale), ha diversificato le sue attività investendo anche sui corsi di formazione di nuovi fotografi con la Leica Akademie e fa attività di promozione del lavoro dei fotografi affermati con premi ed esposizioni nei suoi negozi.

Cavalcando un mercato favorevole alla crescita di marchi innovativi e dallo stile minimalista nel settore del lusso, l'azienda tedesca è riuscita a capitalizzare gli investimenti e oggi continua a presentare nuovi prodotti di fascia alta, con piccoli numeri (poche decine di migliaia di fotocamere a telemetro M prodotte all'anno, con lavorazioni artigianali che sposano la tecnologia, tutto Made in Germany) ad alta marginalità. Leica collabora con produttori di tecnologia asiatici (soprattutto con Panasonic, in passato con Minolta adesso acquisita da Sony) ma i suoi dirigenti sono convinti di riuscire a creare un brand esclusivo anche in un settore dominato dalle tecnologie di produzione prevalentemente extraeuropea.

Kaufmann, al termine della serata di presentazione della nuova Leica SL a cui il Sole 24 Ore ha potuto partecipare, indica il nuovo quartier generale di Wetzlar ricostruito da pochi anni che ha riportato nel piccolo paese natale l'azienda dopo anni in altre sedi, e sottolinea che “il marchio Leica rappresenta qualcosa di unico che viene dall'industria tedesca ed europea”. È La Ferrari dell'Assia, la cittadina dove Goethe ambientò “I dolori del giovane Werther” a 50 minuti di auto da Francoforte e dove adesso vanno in pellegrinaggio gli appassionati di tutto il mondo per percorrere la nuova galleria di immagini iconiche scattate dai fotografi che utilizzano le apparecchiature professionali di Leica.

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