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La nuova Apple di Tim Cook è pronta per l’auto? 

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La nuova Apple di Tim Cook è pronta per l’auto?

Per l’auto i tempi saranno diversi. Ma per il numero uno della Mela è stata l’occasione per ricordare a tutti gli attori che Apple è cambiata, oggi può competere in qualunque settore del business, dell’elettronica e dell’intrattenimento . I nostalgici potranno anche rimpiangere l’era Steve Jobs, quando Apple era il piccolo e geniale inventore di prodotti innovativi capace di inventare dal nulla mercati e far tremare i giganti del Pc.

La Mela del suo successore è invece un gigante con una capitalizzazione di oltre 700 miliardi di dollari, con una liquidità che la rende il predatore più grosso sul mercato. Tanto da renderla credibile (per gli investitori) e temibile (per la concorrenza) quando si ipotizza il suo ingresso nell’industria dell’automobile. Qualsiasi altro gigante dell’elettronica di consumo non verrebbe preso sul serio. Apple invece sì.

Eppure, in questi quattro anni le novità di Apple sono più da ricondurre all’innovazione incrementale che non a quella di prodotto. Partiamo dagli ultimi annunci. Il primo orologio intelligente è nato nel 2013, due anni prima dell’Apple Watch . Le app nel televisore sono un fenomeno introdotto dalle smart tv (televisori collegati a internet e dotati di sistema operativo). Più in generale l’idea di mettere sotto (o sopra) la tv di casa una scatolotto con dentro musica, giochi e film appartiene a Bill Gates quando nel 2005 parlò di media center. Il nuovo iPad Pro assomiglia nella funzione al Surface di Microsoft, un tablet per professionisti non bello ma potente che è piaciuto molto agli ingegneri. Sul mercato della musica digitale, un business che Steve Jobs ha inventato dal nulla (prima la pirateria impazzava) è nato prima Spotify di Apple Music. Come anninciato ieri da Tim Cook, l’app di musica in streaming lanciata a giugno ha toccato la soglia dei 15 milioni di utenti (6,5 milioni con abbonamento a pagamento e 8,5 milioni con quello di prova gratuito per tre mesi). Per fare un paragone, Spotify, lanciata nel 2008, ha 75 milioni di utenti attivi e 20 milioni di abbonati.

Come sostengono gli osservatori di cose tecnologiche, Tim Cook magari arriva dopo ma arriva meglio. Finora ha dimostrato di saper realizzare prodotti con una cura superiore. L’innovazione c’è ed è strutturale. Il nuovo iPhone 6s, ad esempio, è un capolavoro di ingegneria. Tuttavia, è proprio per colpa di iPhone che Apple non può più accontentarsi di occuparsi di marketing e gestire il successo fin qui ottenuto. I conti del telefonino contribuiscono al 60% delle entrate della Mela. La società detiene circa il 20% di market share negli smartphone, ma nel primo trimestre del 2015 si è portata a casa ben il 92% dei profitti operativi realizzati dai primi otto produttori mondiali di cellulari. Alcuni analisti puntano il dito sull’eccesiva dipendenza da iPhone. Ma rispetto agli altri produttori di telefonini i margini sono altissimi.

Per la nuova Apple è tempo di impiegare la propria liquidità e avventurarsi in nuovi mercati. Quello dell’auto sarebbe il primo vero banco di prova creativo della nuova Apple.

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