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Netflix a mente fredda: tutto quello che non c’è

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Netflix a mente fredda: tutto quello che non c’è

A 24 ore dal lancio in Italia di Netflix, sta montando uno strano retrogusto di delusione. Qualcosa che assomiglia molto all'ansia da prestazione, per capirci. Partiamo dai numeri, che quelli difficilmente tradiscono: 5 miliardi di dollari di ricavi nei primi nove mesi del 2015, con 69,2 milioni di abbonati e 79,5 milioni di dollari di utile netto. Netflix è il fuoriclasse della tv on-demand, e anche la sua tecnologia offre esperienze senza rivali.

Potrebbe starci la frase “non ha nulla da dimostrare”, se non fosse che la competitività di certi mercati è spietata, e non ha riconoscenza. Quello che francamente lascia perplessi è il catalogo offerto al mercato italiano. Sarà stata l'attesa creata con inopinabile bravura dagli uomini del marketing, o semplicemente il ragionevole entusiasmo per l'arrivo di un servizio che negli Stati Uniti d'America ha rivoluzionato il mondo della televisione. Ma Netflix sembra aver lasciato oltreoceano la sua forza devastante. E con l'aggravante che il nostro è un Paese tutto da scoprire, in fatto di tv a pagamento (no, il Canone Rai stavolta non c'entra). Gli abbonamenti per calcio e motori hanno sempre trovato terreno fertile, mentre film e serie tv sono da sempre nel retrobottega dello streaming illegale. Entrare nel portafoglio degli italiani per servizi del genere è la vera sfida. Sfida che, analizzando l'offerta di Netflix, si presenta in salita e piena di ostacoli.

Non impressiona il catalogo dei film, dove mancano firme importanti e novità assolute. Ma in questo caso è giusto sottolineare che Netflix punta molto sulle serie Tv. E allora eccolo lo stato delle serie Tv. Non può non pesare l'assenza di “House of Cards”, i cui diritti sono stati venduti a Sky. Il riacquisto di “Orange is the New Black” lenisce in parte i dolori degli orfani della serie sugli intrecci di vita e potere di Frank Underwood. Lascia perplessi, inoltre, la tempistica con la quale arriverà Suburra, la serie Tv su Roma criminale che sempre per un fatto di diritti uscirà in Italia solo nel 2016. Non c'è (e sembra un grande autogol) neanche Better Call Saul, serie incentrata sulle sorti di Saul Goodman, celebre avvocato di Breaking Bad.

Su Netflix Usa è presente, in Italia no. E sempre a proposito di Breaking Bad: nessuna traccia sul catalogo, con comprensibile sconforto per molti utenti. Nessuna traccia anche di Mad Men, Grey's Anatomy, NCIS e CSI. I titoli interessanti non mancano (da Narcos a Sense8 a Daredevil a Marco Polo), ma ad ora sembrano poca roba rispetto a una concorrenza in grado di offrire House of Cards, Il trono di spade e The Walking Dead, autentici fenomeni del momento. L'hashtag con cui ieri l'Italia ha accolto Netflix è stato #CiaoNetflix. E che ognuno, quel “ciao”, lo intenda come vuole. Almeno per adesso.

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